Una tranquilla disperazione – Un’indagine del commissario Cataldo



Luigi Guicciardi
Una tranquilla disperazione
Cordero
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Trentaquattro anni, bella, bionda, occhi verdi, sportiva e intelligente, Lea Ghedini, modenese, sovrintendente di polizia è la nuova coprotagonista delle avventure del Commissario Cataldo.
Lea Ghedini, dopo quindici anni di lontananza per gli studi e gli avvii della sua carriera a Milano, è stata appena trasferita alla questura della sua città. Un ritorno che permette di stabilire alcuni legami, senza scosse, sereno… E invece sua madre, con cui è andata a vivere, muore una notte all’improvviso. Crisi cardiaca, valuta obiettivamente il medico: una cosa prevedibile, date le condizioni dell’anziana già vittima di ripetuti e gravi episodi coronarici che si era tentato di correggere con due interventi di angioplastica. Ma la Ghedini ha dei dubbi. Lei quella sera era fuori con un amico e proprio durante la cena la madre le aveva telefonato. Era inquieta, voleva dire qualcosa… Facendosi forte della sua posizione, sollecita l’autopsia. E infatti, salta fuori che si tratta di un omicidio: la anziana donna è stata strangolata con la cintura della vestaglia. Chi e stato? E perché?  Ma la brutta storia non si ferma qui, anzi va avanti complicandosi, tanto che nei giorni successivi al primo delitto, muoiono, e presto si scoprirà che sono state ammazzate anche loro, altre persone, che la Ghedini conosceva e frequentava  circa quindici anni prima. Tutte persone che, come sua madre, sono collegabili a un lontano fatto di cronaca nera: lo stupro e l’uccisione di Giulia Severi, coetanea e amica di Lea Ghedini. Il colpevole, processato e condannato, è appena tornato in circolazione per buona condotta dopo gli anni di galera.                                                                                         Le indagini vengono affidate al commissario Vanni Cataldo, ormai tornato stabilmente in servizio, in vetta alla maturità professionale, ma rattristato dai problemi familiari che amareggiano la sua vita privata. E come sempre gli fanno corona le solite spalle, indimenticabili personaggi guicciardiani: Muliere, il suo inossidabile vice, sempre al pezzo anche se ormai magari pensa alla pensione e Salvatore Scarso detto Turi, l’insostituibile medico legale. Lo spaventoso susseguirsi della serie di assassini fa gridare la stampa cittadina al killer. Il Resto del Carlino, impazza, le notizie raggiungono inevitabilmente anche la televisione e la stampa nazionale. Il questore pretende in fretta risultati, risposte precise, ma l’indagine su questi delitti che si succedono senza concedere tregua, è difficile. Si deve per forza riaprire un caso, sviscerando rapporti polverosi, cercare e interrogare persone che non ricordano o magari “preferiscono” non ricordare. È1414 necessario scartabellare nelle brume del passato, rimestando nella melma fangosa di un viluppo di tormenti, di interessi e di complicità. Cataldo, avvalendosi anche dei brandelli della memoria di Lea e del suo appoggio professionale, comincia a  ricostruire i fatti, dando spazio a piccoli indizi, azzardando ipotesi, cambiando mira. Nevica, fa freddo, il Natale s’avvicina ma l’atmosfera in questura è ben poco gioiosa. Cataldo va avanti, stanco, disilluso, brancolando nel buio. Gli pesano le responsabilità ma e soprattutto, la solitudine. Ma non può perdere tempo perché la loro è una pericolosa corsa contro il tempo e bisogna  individuare e fermare l’assassino a ogni costo.

Luigi Guicciardi (Modena, 1953) è uno scrittore e insegnante italiano, docente di lettere presso il Liceo Scientifico Alessandro Tassoni di Modena. Di lontane origini siciliane, ha creato il personaggio del commissario Cataldo, protagonista di una serie di romanzi polizieschi.

Patrizia Debicke

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