La neve sotto la neve



Alessandro Perissinotto,
La neve sotto la neve
Mondadori
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“A Tallinn lo sanno tutti, la zona dei vecchi baraccamenti di Kopli è terra di nessuno; spacciatori, squatter e delinquenti di ogni tipo ne hanno fatto il loro regno. È un brutto posto per vivere e ancor più brutto per morire e, se potesse ancora parlare, la ragazza lo confermerebbe. Ma la ragazza non parla, è morta; il suo cadavere è stato disteso su un vecchio divano abbandonato e, nella notte, la neve lo ha completamente sepolto. Al commissario Marko Kurismaa la neve piace, e molto, ma non quando nasconde ogni traccia, ogni indizio; gli piace la neve che scricchiola sotto i suoi sci da fondo, non quella che illividisce il corpo nudo di una giovane donna. E mentre la neve del gelido inverno estone continua a cadere inesorabile, Kurismaa inizia la sua caccia all’uomo, la sua corsa contro il tempo, perché per ogni ragazza uccisa ce ne possono essere altre dieci in pericolo. A condividere con lui l’indagine, e non solo l’indagine, c’è Kristina Lupp, che dirige la Sezione Crimini Domestici e Violenze sulle Donne; ma a entrambi qualcosa sembra sfuggire: la pista che porta all’assassino o agli assassini scompare ogni volta che loro si avvicinano troppo alla verità. Fino a che Marko non capisce che la neve, oltre che nemica, può essere un’insospettabile alleata.”
Questa, in sintesi, la trama de La neve sotto la neve di Alessandro Perissinotto, (Mondadori), la seconda indagine del ruvido commissario estone Marko Kurismaa, che fa seguito alla prima uscita, Il treno per Tallinn, pubblicato allora sotto lo pseudonimo di Arno Saar.
Prima di parlare del romanzo, devo fare una piccola confessione. Tanto, tanto tempo fa ero un pochino diffidente nei confronti del thriller “nordico”; conoscendolo solo più che altro per sentito dire, lo giudicavo privo di mordente e magari francamente noioso. Poi, spinto anche dalla curiosità, ho avuto la fortuna di leggere alcuni fuoriclasse scandinavi del settore, e mi sono dovuto ricredere.
Quando mi hanno parlato degli ultimi romanzi di Alessandro Perissinotto e del loro protagonista, sono però rimasto, come allora, incuriosito ma anche, francamente, un po’ perplesso.
Conoscevo ovviamente già Perissinotto, docente universitario e da tempo prolifico scrittore di libri di successo, di genere poliziesco e non solo, ma in questo caso… ma come, uno scrittore italiano che pretende di ricreare climi, atmosfere e ambientazioni lontani da noi migliaia di chilometri?
Invece… invece, la scoperta è stata assolutamente felice e piacevole!
La neve sotto la neve ha tutte le caratteristiche salienti e peculiare di quel “genere” particolare; lo studio psicologico, accurato ma mai noioso, la cura per l’ambientazione, che fa spesso diventare i luoghi protagonisti stessi dell’azione, l’attenzione per gli aspetti meno conosciuti e forse più drammatici  di certi ambienti sociali e culturali, in questo caso l’Estonia dopo la dissoluzione dell’ex impero sovietico, soprattutto il fascino intenso e un po’ melanconico di queste fredde e in apparenza inospitali regioni.
Il tutto, in questo caso, “servito” con una storia intrigante, ben costruita e piena di suspense, come spesso solo uno scrittore italiano sa fare.
Quello del commissario Kurismaa è poi un gran bel personaggio, intrigante al punto giusto, ma anche tutti i comprimari sono ben delineati. Bel romanzo, davvero.
Che dire ancora? Mi è venuta la voglia di andarmi a leggere anche Il treno per Tallinn, in attesa magari del ritorno, in una nuova indagine, del commissario Kurismaa e della sua squadra!

 

 

Gian Luca Lamborizio

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