Un azzeccato ritorno in scena del trio di personaggi, già collaudato in Il colosso di Corso Lodi: il commissario Benito Malaspina detto il Mala, il suo romanissimo scudiero, l’agente Venditti che si sta milanesizzando e ambirebbe a una carriera di attore, e lo sbrindellato Dino Lazzati, detto Fernet, giornalista di nera del quotidiano la Notte, ma anche amico e confidente del commissario, per un nuovo pirotecnico cocktail di poliziottesca suspence e commedia neorealista.
Un’accurata fotografia della Milano degli anni Settanta, con le sue strade, la sua gente, i suoi intrighi di potere, insomma di una città che si avvia verso un futuro meno roseo di quanto sperato.
Martedì 2 marzo 1976, primo giorno di Carnevale: Guendalina Falci, che lavora come bidella all’istituto Rizzoli per le Arti Grafiche, viene trovata uccisa e in un lago di sangue in viale Molise. Inginocchiato accanto a lei, un uomo mascherato, con mantello e canini da Dracula e la morta presenta due strani segni sul collo.
Armanda Floris, vedova Fiore, arzilla ottantacinquenne che stava tornando a casa con Lothar, il suo minuscolo cane, sviene davanti a l’orrendo spettacolo, ma quando si riprende descrive la scena e giura di aver visto subito prima un filobus a luci spente e senza conduttore passare come un fantasma per i viali della circonvallazione esterna…
Per il commissario Benito Malaspina però l’omicidio non può essere opera di un vampiro, soprattutto perché il vampiro in questione, insomma quello mascherato da “succhiasangue” è il suo amico Dino Lazzati detto Fernet reduce da una festa di carnevale.
La morta non era sposata ma nel suo appartamento il commissario, il Mala e i suoi aiutanti Venditti e Fernet, che l’accompagnano, scoprono che aveva nascosto dentro lo sgabuzzino suo figlio, Sebastiano, un bimbo di pochi mesi. Per proteggerlo? Ma da chi e da cosa? Il commissario che da anni spera inutilmente di diventare padre, lo prende in braccio poi, in una botta di tenerezza, lo porta a casa e lo affida a sua moglie.
Ma la scomparsa e poi il ritrovamento in preda alla follia di un distinto professore dell’istituto e un secondo omicidio, coinvolgono il Mala in una nuova complicata indagine dietro a una scia di cadaveri uccisi in modi alquanto bizzarri. E quel Carnevale si trasforma una macabra danza, tra feste, vedove visionarie, mummie che rubano automobili, licantropi, nani, Maciste, e scomposte cariche della Celere per dividere le diverse fazioni politiche. E come se non bastasse c’è anche qualcuno, alla Notte, che manipola gli articoli di Fernet…
La stampa imperversa con titoloni, il commissario capo Puglisi fa “casino” e pretende i colpevoli ipso facto. Fanno più paura i mostri, gli uomini, i cambiamenti sociali, o la stupidità umana della quale Puglisi è il valido emblema?
Mala, Fernet e Venditto dovranno sbattersi senza risparmio, seguendo ogni possibile pista e far ricorso a tutte le loro strategie e arti di accorti investigatori per sbrogliare l’astruso rompicapo.
Humour e leggerezza sono i gustosi ingredienti della ricetta di questo nuovo romanzo di Besola, Ferrari e Gallone.
Milano, fa paura la 90 – Besola, Ferrari, Gallone
Patrizia Debicke