La ragazza che viene dal buio – Michael Robotham



Michael Robotham
La ragazza che viene dal buio
Fazi
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La strana coppia è tornata. Da una parte Evie Cormac, la ragazza senza famiglia e senza nome trovata sette anni prima in una casa abbandonata, testimone di un delitto, vittima di una rete di pedofili, che vive in un istituto protetto per minori che hanno subìto violenze. Dall’altra Cyrus Haven, psicologo forense che deve fare i conti con i suoi sensi di colpa per essere sopravvissuto alla strage della sua famiglia, compiuta dal fratello maggiore.

I due hanno collaborato nel primo libro della serie scritta da Michael Robotham, ora in “La ragazza che viene dal buio” (Fazi editore) si trovano ad affondare nel proprio passato, drammatico, doloroso, che forse è meglio non scoperchiare. Una indagine che rimesta nel fango del dolore, nella melma della violenza, nella sporcizia umana e che prende il via dalla voglia di fare chiarezza sulla morte misteriosa di Hamish Whitmore, il poliziotto che aveva continuato a indagare, nonostante il pensionamento, sul caso di Eugene Green, il mostro morto in carcere, che aveva rapito e violentato alcuni bambini. Cyrus Haven, coinvolto nelle indagini dalla sua amica, l’ispettrice Lenny Parvel, scopre che Whitman aveva trovato un collegamento tra Green e il caso di Evie Cormac. A questo punto Cyrus decide che è il momento di saperne di più sul passato di Evie e su quello che le è successo.

Una scelta che dà la stura a un viaggio dentro una storia angosciante, sicuramente gialla, a tratti più nera del nero, ma con una grande certezza: è per stomaci forti. Eh sì, un consiglio: se avete bambini piccoli o nipotini, lasciate perdere. Rischiate di ritrovarvi con qualche incubo in più e soprattutto con la voglia di menare le mani. Vi ritroverete in una discesa agli inferi, in un percorso perfettamente illuminato sulle bassezze umane e come queste non salvino nessuna categoria o fascia sociale. Scoprendo, per chi non avesse cognizione di causa di quello che accade ogni giorno in molte parti del nostro pianeta, livelli difficilmente tollerabili di esperienze che nessun essere umano, tanto un bambino, dovrebbe mai fare.

Ma è anche un viaggio introspettivo per Cyrus ed Evie, per affrontare le proprie paure, il proprio passato e la violenza di cui è intriso. In questo Evie sembra più pronta di Cyrus, forse grazie alla sua giovane età. Mentre i due devono fare i conti con le proprie fragilità, in una sorta di gioco di specchi che rimandano continuamente gli uni agli altri, l’indagine prosegue in maniera scorrevole e appassionante, a un ritmo incalzante, grazie anche a una capacità di scrittura molto scorrevole, sicuramente grazie anche alla traduzione di Giuseppe Marano, e Robotham si conferma scrittore di grande talento, oltre che ottimo conoscitore dell’animo umano.

Volete sapere se Cyrus riuscirà a fare luce sul passato di Evie? Se i due scopriranno la verità? Se i segreti sepolti verrano alla luce e i mostri bruciati? Se la giustizia trionferà? Evie potrà tornare alla luce, abbandonando il buio dal quale proviene, senza doversi più nascondere?

“La ragazza che viene dal buio” non è un romanzo consolatorio, ma una storia molto coinvolgente che affronta in maniera terribilmente lucida la realtà, capace di mettere il lettore di fronte all’orrore che non vuole vedere: il male di cui sono capaci gli esseri umani. 

Il resto: giustizia, verità, vendetta, sono parole che sfumano nella nebbia delle piccole rincorse quotidiane. Non vi resta che leggerlo (ma attenti allo stomaco), non ve ne pentirete.

Michele Marolla

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