La ragazza del ballo – Laura Lippman



Laura Lippman
La ragazza del ballo
Bollati Boringhieri
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Laura Lippman è una scrittrice di thriller poco conosciuta in Italia, ma molto nota e premiata negli Stati Uniti soprattutto per la serie della detective Tess Monaghan ambientata a Baltimora, città in cui Lippman risiede. La ragazza del ballo è un bel thriller psicologico in cui pare che tutto sia già successo. Il titolo originale è Prom Mom ed è il soprannome che i rotocalchi di Baltimora avevano dato alla sedicenne Amber Glass, quando nel 1997 durante il ballo di fine anno (appunto il prom), aveva dato alla luce un bimbo prematuro nella stanza dell’hotel che ospitava la festa. Il bimbo era morto per cause non chiare, forse per mancanza di cure, e la ragazza aveva scontato due anni in un istituto per minorenni. In seguito si era trasferita a New Orleans dove aveva iniziato a lavorare con un discreto successo come gallerista e talent scout di artisti visionari ex-detenuti.

La storia si svolge immediatamente prima e durante la pandemia nel 2020/2021 a Baltimora dove Amber si è trasferita per riscuotere la cospicua eredità del patrigno e dove decide di fermarsi e aprire una nuova galleria. Amber, con alcuni flash-back, rievoca la storia accaduta ventitré anni prima e ricorda il suo ragazzo di allora, e padre del bambino, Joe Simpson, che ora vive felice e contento con la moglie Meredith, chirurgo plastico di successo.

Il romanzo continua per duecento pagine a descrivere la vita agiata dei protagonisti anche se Joe non si rivela un marito del tutto perfetto dal momento che ha un’amante, Jordan, con cui però vuole troncare e inizia una relazione con Amber che si rivela molto più intraprendente e interessante del topolino studioso di tanti anni prima.

Detta così sembra un romanzo banale da accantonare al più presto, ma in realtà Lippman infonde alle pagine una tensione tale che non permette al lettore di abbandonare il libro. Si tratta di una tensione quieta, ma serpeggiante che non lascia tranquillo il lettore infilandogli la pulce nell’orecchio: ‘succcederà qualcosa’. Infatti qualcosa succede, qualcosa di inaspettato e sorprendente alla fine del libro. Qualcosa che forse viene trattato un po’ troppo frettolosamente dall’autrice, mentre il lettore, che si è insinuato con piacere nella vita dei protagonisti, vorrebbe essere accompagnato ancora per un tratto, vorrebbe sbirciare di più nelle motivazioni e anche nell’organizzazione del coup de théatre finale.

La ragazza del ballo è un bel romanzo che si potrebbe accostare ai romanzi di Joel Dicker in cui si racconta in dettaglio della vita dei protagonisti, ma sempre senza essere noiosi anche se un romanzo di Dicker prenderebbe l’avvio dal finale di La ragazza del ballo magari a distanza di anni.

Alla fine del libro Lippman dice che molti luoghi di Baltimora sono inventati, ma altri no, come la Towson High School, dove Amber e Joe si sono incontrati, che esiste veramente anche se si chiama Goucher College e dove Lippman insegna.

In conclusione questo è un giallo psicologico molto americano, sia per l’ambientazione che per le caratteristiche dei personaggi, tuttavia molto godibile anche dal lettore italiano.

Rita Garzetti

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