Nessuno scrive al federale – Andrea Vitali



Andrea Vitali
Nessuno scrive al federale
Garzanti
Compralo su Compralo su Amazon

Una fantasmagoria di immagini e di movimenti, una galleria infinita di personaggi dai nomi improbabili. Questo romanzo, di irresistibile umorismo, rivela come sempre l’abilità narrativa di Andrea Vitali, prolifico e pluripremiato scrittore, legato al suo paese natale, Bellano. 
In parte adagiato, in parte arroccato sulla riva del lago di Como, non è il paese tranquillo che potrebbe sembrare a prima vista, è un microcosmo che diventa simbolo di una società e di un tempo. 
E a Bellano succede di tutto.
Qui siamo nel 1929, anno VIII dell’Era Fascista. Il Federale, a cui qualcuno del paese potrebbe scrivere una lettera per rivelare un fatto che farebbe licenziare il Segretario locale del PNF, non compare mai, se non in un cameo finale, dove per davvero licenzierà Caio Scafandro. Quella lettera dovrebbe essere intercettata dal portalettere (o procaccia) Erminio Fracacci e portata direttamente al controllo del Segretario con la coda di paglia. L’odore di guai si annusa fin dalle prime pagine.
Una lettera del Federale arriva, invece, per annunciare che dal 6 gennaio 1930 la Befana sarebbe diventata Fascista e una donna giovane e bella, ardita, con spada, bandiera e fascio avrebbe distribuito i doni ai bambini poveri. Nell’era di “Giovinezza” anche le Befane vecchie e brutte come la Scudiscia potevano andare in pensione. C’era il rischio che anche Gesù Bambino diventasse un Balilla! 
Fusagna Carpignati, Segretaria della locale sezione femminile del PNF avrebbe dovuto organizzare la festa. Costei, donna attempata, brutta come una mela vizza, piena di isterismi e paturnie, si darà da fare, ma…il diavolo ci mette le corna. Al posto di avere gloria come attivista del Partito convolerà a nozze con il nuovo direttore delle Regie Poste Miriano Bagnarelli detto Gnègnè (che pur era concupito dalle sue impiegate Angioletta Trinca e Fiamma Simile.
Il maresciallo Ernesto Maccadò, terrorizzato all’idea che il figlioletto in arrivo nasca proprio il giorno della Marcia su Roma, riceve quasi in testa una sveglia lanciata da una finestra e indaga per trovare l’imbecille di turno…e questo è l’unico caso che deve risolvere, per fortuna, dato che la paternità gli dà abbastanza filo da torcere.
Dopo Nome d’arte Doris Brilli”, “Certe fortune” e “Un uomo in mutande” torna il maresciallo Maccadò, simpatico e bonario, con le sue fisse e superstizioni.
Con una tale storia e il viavai di macchiette buffissime, ma anche disegnate con grande maestria psicologica, si ride di gusto. Mercuriale Fededegna, Birmina Trifica, Amarena Particola, Omario Consiglio, Miriade Profano, Valda Di Franco, Libica Stintarelli…dove trova questi nomi strampalati, lo scrittore?
Lo consiglio per passare qualche ora scacciapensieri leggendo però un libro di alta qualità letteraria, come ci si aspetta proprio da uno scrittore del calibro di Andrea Vitali.

Tiziana Viganò

Potrebbero interessarti anche...