Paragon hotel



david morrell
Paragon hotel
piemme
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Creepers: si definiscono così, in gergo, gli speleologi urbani. Sono giovani tra i diciotto e i trent’anni, con un buon livello di istruzione, che si interessano di storia e architettura e sono affascinati dall’esplorazione urbana, sia di edifici abbandonati (ospedali, manicomi, hotel, teatri…), che di condotte sotterranee: il loro intento è di cercare di carpirne i “segreti”, che altrimenti sarebbero condannati a morire con essi. Ogni paese offre una quantità inimmaginabile di occasioni per l’esplorazione urbana, che oltretutto è illegale perché viola una proprietà privata ed è talmente rischiosa da rivelarsi fatale. Location di questo romanzo è il Paragon Hotel ad Asbury Park, cittadina sulla costa del New Jersey.
Quattro archeologi urbani e un reporter del New York Times si infiltrano nell’albergo attraverso un tunnel sotterraneo, intrigati dalla storia dell’hotel. Storia strettamente legata alla vicenda del suo proprietario Morgan Carlisle, un eccentrico malato di agorafobia che progettò l’albergo agli inizi del Novecento per vivere la propria vita attraverso quella dei suoi ospiti. Infatti, dominando dall’attico la costruzione piramidale, Carlisle disponeva di passaggi e spioncini segreti per tenere sotto controllo ogni camera. L’unica volta che uscì dall’edificio fu per farsi ritrovare cadavere sulla spiaggia.I brividi non mancano, perché gli infiltrati si accorgono di non essere soli: la loro sopravvivenza si gioca dalle nove di sera alle cinque di mattina. Otto ore di inquietudine, suspense, terrore e disperazione.”Agghiacciante e ipnotico”, parola di Stephen King!

carmen g.

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