La stravaganza è d’obbligo




La stravaganza è d’obbligo

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Tre gialli per questa settimana di vacanza.

Elementare Chaplin di Rafael Marin, un poliziesco anche a detta del suo autore poliziesco dichiaratamente fantascientifico è un pastiche di autore. Ma stavolta la voce narrante del dottor Watson è sostituita da quella di Charlie Chaplin, prima bambino poi poco più che adolescente. Follia? Nossignori! Tutto possibile perché Chaplin nacque a Londra nel 1889 e nel 1903, a 14 anni interpretò davvero il ruolo dello strillone Billy nella commedia Scherlock Holmes con William Gillette nel ruolo del celebre investigatore. Marin affida a Chaplin, anzi ai due fratelli Chaplin: Syd e Charlie quando erano ragazzini di strada, la parte degli irregolari di Baker street dei quali Holmes si serviva per indagini e pedinamenti segreti. Il futuro Charlot, suo fratello e la loro banda verranno coinvolti in una indagine rocambolesca per sbaragliare sette esoteriche impegnate in folli esperimenti di clonazione e per sbrogliare una trama che fa entrare in scena personaggi del calibro di Albert Einstein, Alesteir Crowley, Oscar Wilde, il già citato Gillette, la Lucy Westenra di Bram Stocker e i Fu Manchu di Sax Rohmer. Intrigante!

Il Cardo e la cura del sole di Massimo Tallone. Stavolta il Cardo, una specie di filosofo clochard, l’indiscusso e stravagante protagonista di Tallone, è in fuga per colpa di una strana malattia della pelle che lo costringe ad abbandonare il suo “rifugio” torinese e a trasferirsi a Sestri Levante e fare la cura del sole per riconquistare Angela. Il Cardo è sempre il Cardo, ma Ribò continua a vegliare su di lui e lo strampalato gruppo dei suoi compagni amici di bisbocce e bevute si è addirittura tassato per mandarlo al mare… Ma il Cardo non cambia e non cambierà mai, amorale e con le sue pessime abitudini. Niente albergo e, appena arrivato in riviera, si ubriaca e va a dormire sotto una barca rovesciata poi, quando si risveglia la mattina dopo si trova al centro di una spiaggia affollata, ma non è solo… Un cadavere gli fa compagnia. Fugge ma è ricercato dalla polizia per omicidio, facilmente riconoscibile per la sua faccia martoriata e, povero lui, braccato dall’assassino. Ma ancora una volta l’amico Ribò viene in suo aiuto. Il Cardo dovrà cambiare abiti e faccia, ma basterà? La morte gli cammina vicino… Troppo?

Tragical Mistery Tour di Johnny Joe De Pizzi. Dissacrante, scurrile, maleducato e forse un tantino ripetitivo qualche volta, ma pungente e ironico. Un divertissement surreale e acrobaticamente noir che affida le rivelazioni dei torbidi segreti di tante storie del pop rock e il loro affossamento a un diabolico e onnipresente esecutore. Questi, imperturbabile e instancabile voce narrante, ci racconta di tutta una serie di memorabili nomi famosi, che hanno calcato le scene musicali di qua e là dall’oceano e non guarda in faccia nessuno, ma proprio nessuno. Mai e poi mai! Storie, gaffes, vicende incredibili, leggende legate alla vita immortale dei Beatles. La prima e seconda parte cantano delitti quasi fossero note. La terza e ultima, fa sfilare, in un macabro defilé finale, il pattuglione di cadaveri eccellenti e li dissemina lungo le sponde di uno straordinario Acheronte dei divi, rappresentato dal tavolo di Thomas T. Noguchi, per oltre vent’anni direttore dell’obitorio di Los Angeles, punto di arrivo dei tanti morti eccellenti del romanzo.

Elementare Chaplin di Rafael Martin, Meridiano Zero
Il cardo e la cura del sole di Massimo Tallone, Frilli
Tragical Mistery Tour di Johnny Joe De Pizzi, Melino Nerella

patrizia debicke

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