La valle dell’orco
Fortemente tributario del bellissimo i misteri di Alleghe, di Sergio Saviane (chi non lo conosce, lo legga!), qusto libretto non è neppure lontanamente allaltezza del modello, né riesce a sfruttare la suggestione offerta dalla copia di materiale storico ed etnografico a disposizione dell'autore. Così spreca malamente loccasione di esplorare il cuore oscuro di una civiltà montanara praticamente sconosciuta. Scritto in maniera peggio che dilettantesca, senza alcun ritmo, appesantito dalla ridondante duplicazione fra le avventure narrate in prima persona da Aldo e quelle di Carlo, rese in terza persona, senza un intreccio che vada oltre lideuzza iniziale, il libro si trascina stancamente fra pagine di diario del tutto prive di plausibilità, dialoghi di incredibile goffaggine e pedanti ricostruzioni storiche, per terminare in qualche modo quando lautore ha esaurito le poche idee a sua disposizione.
Il solo merito del libro (che sconta palesemente l'assenza di un editing degno di questo nome) è insomma la rivelazione di luoghi inquietanti e ignoti, quei mondi remoti e spaventosi che stanno dietro langolo di casa nostra, unItalia che la Grande Guerra ha cancellato dalla faccia della terra.
La valle dell’orco- umberto matino - foschi
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