Libri per ragazzi: L’asino scomparso – Lucio Notarnicola


Lucio Notarnicola
L’asino scomparso
Caissa

Caissa Italia è nata nel 2002 come casa editrice specializzata nel settore scacchistico e di altri giochi e successivamente di linguistica. Del 2017 è il primo libro per bambini, Giochiamo a scacchi, che diventa subito un besteller e due anni dopo viene lanciata la collana Kids che oggi conta 50 titoli in catalogo. L’ultimo, L’asino scomparso, è un silent book, ossia un libro senza parole basato solamente sul succedersi di immagini. L’adulto aiuta indicando i particolari e accompagna nella comprensione e interpretazione della storia, cioè di una narrazione completa con un principio, uno svolgimento e una conclusione.

Ma cosa c’entra con il genere poliziesco? C’entra, c’entra. C’erano due asini, uno nero e uno chiaro, e questo è scomparso, un bel mistero: fuga? rapimento? Un omino con vestito e cappuccio rosso, un elfo o uno gnomo all’apparenza, parte alla ricerca sull’asino rimasto: inizia la quest, l’indagine. Il cavaliere chiama in continuazione il nome dello scomparso (si deduce dalle quattro linee che fuoriescono dalla sua bocca), il compagno si limita a camminare e a portare. I due attraversano boschi e pietraie, guadano fiumi, si arrampicano in alto e si affacciano sul mare sempre al grido di quel nome. Gli altri animali, dapprima perplessi e incuriositi (si capisce dal punto di domanda e l’adulto farà bene a spiegare al bambino che cosa significhi quel segno, un simbolo), si mettono in fila dietro i cercatori e chiamano anche loro. Tramonta il sole, tutti sono scorati…ed ecco che compare l’asino bianco scomparso…Grande gioia e festa…E grande sorpresa finale. Come in ogni giallo che si rispetti.  

L’autore, illustratore di professione ma in questo caso narratore completo, rispetta pienamente le caratteristiche tipologiche del silent book, ossia: immagini chiare; illustrazioni ben collegate tra di loro; protagonisti distinti dagli altri personaggi e facilmente individuabili; ritmo di lettura non noioso ma vivace; alla fine la conclusione della storia è perfetta e tutto trova posto, ha una sua logica. L’albo è divertente e ironico, surreale e paradossale, sorprendente, ma è proprio questo il bello.
Da 5 anni

Fernando Rotondo  

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