Tornano le avventure di Cloe, insegnante precaria di storia dell’arte. In questo libro la protagonista si fa ospitare da una sua amica a Torino, Cristina, per recuperare un po’ di serenità dopo i fatti successi nel libro precedente. Ha con se il suo gatto Pablo, che anche questa volta con il suo istinto aiuterà accidentalmente i protagonisti e sospingerà nel verso giusto le ricerche. Nell’appartamento, conosce Alex, un ragazzo decisamente nerd, che vuole diventare giornalista e sta facendo uno stage preso “Torino News”. Un pacco è stato abbandonato nel magazzino dove lavora Cristina, rifiutato dal destinatario e contenente un violino. Cristina, in maniera non proprio corretta se ne appropria e lo porta a casa. La stranezza incuriosisce il ragazzo che riesce a coinvolgere anche Cloe e l’amica nella ricerca di chi l’abbia spedito e perché sia stato lasciato in giacenza imperitura. Ma il semplice interesse evolve sino a diventare un’indagine per omicidio. A Torino lavora il vicequestore Ferraris che esercita un certo fascino sulle donne. Tutti e quattro vanno alla caccia nelle strade della metropoli. Emergeranno storie e affetti passati che daranno ragione del diniego e della giacenza. Nel capoluogo è avvenuta la tragedia del cinema Statuto, nel 1983 da cui trae inizio la storia, e porterà a ricercare i tre giovani protagonisti di quegli anni. Alex inoltre frequenta un locale dove si esibiscono delle drag queen e tale posto sarà il crocevia dove si intersecano varie malignità e rassegnazioni presenti e passate. Cloe e il giornalista rischieranno molto sino all’esito finale imprevedibile.
L’autrice ci intrattiene con un piacevole libro dove il giallo si mescola ad una storia d’amore irrisolta. La prosa fluida ci diletta e incoraggia ad andare avanti e con curiosità accompagnare quasi per mano i protagonisti nelle loro ricerche e nei loro tormenti affettivi.