La piramide di fango



Andrea Camilleri
La piramide di fango
Sellerio
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Vigàta. Marzo 2013. Il 63enne Salvo Montalbano sente arrivare la vecchiaia: occhiali spessi, udito traballante, stabile disinteresse per il calcio (mentre qui ora siamo travolti dai Mondiali!), prossimità alla pensione, minori slanci. Fuori piove. Soprattutto c’è Livia lontana e molto cambiata dopo la morte di François, fissa a Boccadasse: abbacchiata, disperata, malata (e in aspettativa), le telefonate sono una pena. Fortuna che Adelina (la governante a Marinella, col figlio ladro) ed Enzo (in trattoria) continuano a nutrirlo con goduria, resistono il mare il molo il sonno. Il commissario sogna una galleria scura e un uomo accoltellato. Il giorno dopo in contrada Pizzutello trovano il cadavere del ragioniere 34enne Gerlando Nicotra, dentro i grossi tubi di un cantiere edilizio; seguono auto bruciate, omicidi tentati e riusciti, testimoni minacciati e scomparsi. La squadra si mobilita al completo: Catarella impasta gergo e dialetto con impagabile spasso, Fazio anticipa gesti e risposte indispensabili al capo, Augello conosce quasi ogni donna e pian piano ricorda anche gli uomini, Gallo guida. Lo aiutano gli amici Micheletto capo della Narcotici, Jannaccone vice alla Scientifica, Nicolò Zito di “Retelibera”; poi il giornalista d’inchiesta Gambardella e anche lo stesso pm Jacono. Emerge lentamente una vicenda intricata di appalti controllati da mafiosi e affaristi con coperture politiche (Expo e Mose son seguiti). Decine e decine di milioni di euro là per là, in carne e ossa, sangu e fangu. Andrea Camilleri compie 89 anni a settembre e non perde un colpo, l’avventura continua, antica e moderna (“La piramide di fango”, Sellerio 2014, pag. 263 euro 14), solita terza fissa sul mitico Salvo, al passato. Ricette invidiabili, purtroppo talora beve prosecco (e lo mette in freezer)!

Valerio Calzolaio

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