Madre d’ossa – Ilaria Tuti



Ilaria Tuti
Madre d’ossa
Longanesi
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Il commiato di Teresa Battaglia pervade il libro di cupa malinconia. La vediamo sempre più preda della malattia d’Alzheimer, che progredisce senza pietà, nonostante Teresa la combatta con coraggiosa determinazione, ma anche con lucida consapevolezza. 

Non è più una condottiera, ma sua squadra e i suoi amici la sostengono, la proteggono, fanno muro contro i suoi nemici e questo le permette di non cedere le armi, di usare la sua capacità investigativa e i brandelli di ricordi per sconfiggere nuovi e vecchi nemici. Coinvolta in prima persona in un caso raccapricciante Teresa non è sola, la squadra è la sua famiglia, l’ispettore Massimo Marini come un figlio: tutti rischiano la vita e la carriera per salvarla.

C’è una storia terribile nascosta dietro ai morti, apparenti suicidi o omicidi, dietro i suoi incubi e le paranoie. Chi è la Madre d’ossa? Una religione feroce e distruttiva affonda le radici nei culti antichissimi che avevano senso spirituale presso popoli primitivi, ma che oggigiorno si sono rivestiti con nuovi paramenti, quelli del potere e del denaro. Il culto è diventato crimine.

Un ragazzo, Ratchis, con la sua morte circondata da simboli, raccolto tra le braccia di Teresa, ha cominciato a raccontare una storia che va decodificata. E non sarà facile.

La trama è molto complessa e si lega a precedenti storie raccontate dalla Tuti nei suoi thriller, che qui troveranno spiegazione. Questo suggerisce di leggere i libri di Teresa Battaglia in ordine cronologico, per capire meglio. La storia e i miti, l’antropologia e l’archeologia di quella incredibile cultura di confine che è il Friuli si mescolano alle vicende poliziesche, creando un romanzo molto interessante, che però smarrisce la  suspense per le numerose e lunghe digressioni (troppe davvero!). 

Scendiamo con Teresa e Massimo Marini nell’ipogeo di Cividale, nelle necropoli, nelle grotte trovando cavità come ventri e ossa che parlano, simboli antichi che svelano un significato. Tocchiamo luoghi suggestivi, da Gemona al santuario di Castelmonte, ai castelli di Ahrensperg e Weisberg, alla grotta di San Giovanni d’Antro e al parco archeologico di Castelraimondo seguendo gli investigatori in questa vicenda insolita, ricca di contenuti culturali.

Me ne sto andando“, dice Teresa, una festa prenatalizia chiude il libro e la vicenda di una poliziotta sui generis.

Tiziana Viganò

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