Memorie di un rettile – Silje O.Ulstein



Silje O.Ulstein
Memorie di un rettile
Marsilio
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Il serpente, archetipo della malvagità, è il narratore implicito di questo romanzo che più nero non si può, è la voce di un pitone con i suoi desideri e i suoi punti di vista sugli umani che fa da sottofondo alla vicenda di una donna che, come un rettile, cambia più volte pelle durante il corso degli eventi.
Memorie di un rettile è l’opera prima della giovane autrice norvegese Silje O. Ulstein. Laureata in letteratura all’università di Oslo, ha seguito un corso di scrittura creativa all’Accademia di Bergen e ha scritto quello che è stato definito dalla critica norvegese ‘il miglior giallo d’esordio da decenni’. 
La vicenda si svolge su due piani temporali, il presente cioè il 2017 e dodici anni prima, il 2005, e la storia che all’inizio si muove con lentezza come il lento ondeggiare delle spire di un pitone acquista velocità con lo scorrere del tempo e con il dispiegarsi degli eventi stritolando il lettore nella morsa fatale del rettile e delle vicende sempre più sconcertanti.
Siamo di fronte a un meccanismo a scatole cinesi che all’inizio risulta un po’ oscuro, ma che con il dipanarsi della trama porta il lettore a comprendere le motivazioni di tutte le azioni.
L’atmosfera è cupa e tossica, i personaggi si muovono come marionette su uno sfondo scuro avvolti dal male come dalle spire di un serpente e anche il paesaggio suggestivo dei fiordi norvegesi acquista una nota angosciosa e minacciosa.
La storia si dipana intorno alla sparizione di una ragazzina di undici anni in una cittadina norvegese. Il lettore quasi subito capisce che la madre nasconde qualcosa di poco chiaro che riguarda il suo passato e che la porterà a tornare ad Alesund dove ha vissuto da bambina e da giovane studentessa di infermieristica. 
La sua storia si incrocia con le vicende e i personaggi di dodici anni prima nella spasmodica ricerca della ragazzina scomparsa.
Il romanzo è un noir a tinte fosche, tuttavia è apprezzabile per la sua lucida costruzione dell’intreccio che farà sì che tutti i nodi vengano sciolti nel finale come in un giallo classico.

Rita Garzetti

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