Assedio a Roma sud
Al di là di trame e inghippi più o meno articolati, chi legge Predatori notturni della romana Marzia Musneci non potrà che riconoscere la potenza dei personaggi. I gialli, si sa, devono seguire regole ben precise, alle quali bisogna sottostare. Quel che però fa la differenza è l’originalità dei protagonisti, in questo caso due gemelli congiunti sul fianco, tanto da far esclamare a chi ama scrivere: “ma perché non ci ho pensato io!”.
Se per di più questi fratelli sono anche pasticcioni e vivono di espedienti, non propriamente degli stinchi di santo, il quadro diventa ancora più avvincente. Perché possono rappresentare due lati della stessa medaglia, personalità ricche di contrasti e pensieri vivaci, sempre in completo divenire.
Sam e Zek, questi i loro nomi, sono diversissimi. Più pacato Sam, parecchio irascibile Zek, “scattoso” e impulsivo nelle sue esternazioni. Il gemello “tourettiano”, quest’ultimo, come viene talvolta definito in relazione alla celebre sindrome, dove chi ne è affetto fa uno sforzo immane per celare i propri tic irruenti. Sempre pronti a darsi addosso, questi due fratelli siamesi, con epiteti canzonatori che spesso sfociano nel turpiloquio, eppure costretti a coordinarsi in ogni singolo movimento per fare fronte comune.
La storia è ambientata a Roma, precisamente in quell’imbuto di asfalto e cemento che è il quartiere Laurentino 38, zona Ponti, dove il degrado è tangibile e quando calano le tenebre si popola di personaggi poco raccomandabili. La Capitale è protagonista alla stessa stregua di Sam e Zek, delineata attraverso tratti sapienti, intrisi di odori e sapori che possono appartenere solo a quel luogo e rappresentano senza ombra di dubbio un valore aggiunto.
Da dire che Predatori notturni. Assedio a Roma Sud (Todaro Editore, settembre 2023) è il secondo episodio dove fanno la loro apparizione questi gemelli congiunti, dopo l’acclamato Grosso guaio a Roma Sud, pubblicato sempre dalla stessa casa editrice nel febbraio 2020. Pur essendo il primo un romanzo autoconclusivo, l’autrice deve essersi resa conto che la coppia sui generis funzionava, tanto da avvertire la necessità di creare per loro una seconda rocambolesca avventura.
Che dire della trama? Che è affollata e ricca di ritmo, per esempio.
Tanti infatti sono i soggetti che si alternano sulla scena, tutti estremamente credibili, perché presi dalla strada, dalla vita con cui ha a che fare ogni giorno chi sta ai margini di qualunque cosa.
In una Roma dove avvengono strani episodi di violenza, tipo aggressioni e cadaveri ritrovati carbonizzati, spetta al viceispettore Nick Badile (così chiamato per le sue mani alla Gianni Morandi) e all’ispettrice Frattini, madre di famiglia, tenere d’occhio i cari gemelli, che devono stare calmi, in quanto scontano una pena alternativa al carcere. Ma Sam e Zek non sono esattamente due chierichetti, per cui pretendono di continuare a perpetrare i loro oscuri intrallazzi in barba alle forze dell’ordine. Così facendo, però, si può finire in guai seri.
Per non farsi mancare nulla, attorno alla vicenda ruotano anche una bruna avvenente che ricorda Black Dalia, un finanziere di Giakarta, e una ragazzina di dieci anni che vorrebbe frequentare la palestra dove si allenano i gemelli e imparare a boxare. Col suo inseparabile cane Pulce, scheletrico ma affezionato, sarà proprio lei a mettere quel confine all’ironia che scaturisce da siparietti surreali. Perché Marzia Musneci, attraverso una prosa che all’uopo sa diventare seria e ricercata, porta a riflettere sul dramma di un mondo in cui gli adulti non fanno un’integerrima figura.
E qui mi fermo, per evitare di svelare troppo.
Se amate quei gialli che palpitano di vita, affatto esenti da situazioni caotiche, dovreste leggere Predatori notturni. L’importante è che poi l’ordine venga ristabilito alla fine! Tutto il resto è un tuffo nell’ambiente degradato della criminalità che ogni giorno ci circonda, purtroppo mai così reale.
