Contrera ha un cognome, ma non se ne conosce il nome: nella vita privata è una catastrofe, tra fallimenti e rimpianti, ma nel suo lavoro di investigatore privato, una disavventura dopo l’altra, esprime acume e intuizioni lampanti, guidato da un forte senso di giustizia. I suoi casi risolti lo hanno fatto diventare una star dei social, ma è maldestro, casinista e con una dose di sfighe davvero esagerata per un solo uomo.
Contrera si racconta in prima persona, passando da un pensiero negativo all’altro, ma con la sua personale cinica filosofia, sorretta da un numero assurdo di birre Corona e sigarette Camel, riesce a non prendersi sul serio. I nemici (tanti) lo descrivono come fallito, autolesionista, autodistruttivo, tranne tre veri amici, Dino, Giorgia e la sorella Paola che lo proteggono e lo incitano quando tracolla.
Fa troppo freddo per morire (2018) è la prima avventura di Contrera seguita da Il delitto ha le gambe corte (2019) L’assassino ci vede benissimo (2020) Omicidio per principianti (2022) tutte pubblicate da Einaudi.
Un personaggio unico, per cui proviamo subito simpatia per il contrasto tra la negatività che lo circonda e lo attira come una calamita e un cuore tenero, che si scioglie per la figlia e la moglie, che si preoccupa per la sorella -cui il marito ha messo corna da alce – e addirittura lo fa correre al salvataggio di una famigliola di anatroccoli a rischio. Sotto le croste di innumerevoli ferite nasconde una tenerezza inaspettata.
Eppure è lui stesso in pericolo: ha accettato un lavoro semplice e pure gratuito, trovare le prove di un adulterio, ma mentre pedina il fedifrago Enzo Marsala, innamorato di una prostituta nigeriana, assiste al suo assassinio e precipita nei casini. Pian piano scopre gli altarini del morto, uno che in tanti volevano ammazzare dato che non si faceva mancare nulla, era omicida, giocatore compulsivo, pieno di debiti con la mafia nigeriana che spadroneggia nel quartiere torinese di Barriera Milano.
Abitato da immigrati del Sud Italia, ormai degradato e fatiscente, è stato colonizzato da criminali e da migranti di varie etnie e fa da desolato sfondo alle avventure di Contrera che, ostinato e pervicace, non molla le indagini fino a quando non ha scovato il colpevole, nonostante abbia contro il capo della Mobile De Falco, che lo odia.
Un hard boiled venato di ironia che fa sorridere, una scrittura secca e tagliente, originale, un protagonista che non si fa dimenticare: da non perdere!