In una torrida estate Torinese, con la città presa d’assalto dalle orde di tifosi Argentini e Brasiliani al seguito delle rispettive nazionali di calcio in occasione dei mondiali Italia 90, la vita di tutti i giorni sembra rallentare i suoi ritmi per unirsi ai caroselli festosi che si riversano sulle strade.
Dante Finazzi è un killer di professione molto quotato ed apprezzato che non si è mai fatto lusingare dalle cosche criminali che lo avrebbero volentieri arruolato. Un battitore libero che svolge il suo lavoro con professionalità senza fare domande. Sta per compiere cinquant’anni, un “giro di boa” superato il quale ha deciso che cambierà vita, ragione per cui questo che ha accettato sarà il suo ultimo lavoro. Ha messo da parte abbastanza per concedersi una vacanza in Costa Azzurra piena di eccessi, per poi scomparire in sud America.
Del resto ci sono professioni usuranti che necessitano di energie che con l’avanzare dell’età non si può pretendere di mantenere inalterate. Altre ancora, come la sua, richiedono lucidità mentale e capacità di pianificazione che a lungo logorano e non permettono errori.
Un cospicuo anticipo, una fotografia ed un indirizzo sono tutto ciò che gli serve per mettersi in caccia. Solo che stavolta l’obiettivo è una donna talmente bella che ne resta soggiogato. Seguirla per scoprire le sue abitudini e spiarla per capire le sue frequentazioni fa parte della pianificazione, fotografarla nella sua intimità potrebbe avere lo scopo di identificare i suoi affetti se non fosse che davanti a quelle immagini Finazzi si scopre per la prima volta esitante.
Può davvero un killer cambiare vita? In Niente di Personale Giorgio Ballario ci fa vivere la solitudine e l’emarginazione di un uomo che ha scelto di non avere affetti, di abitare in una casa presa in affitto, di non concedersi legami e passare il più possibile inosservato.
Bel libro dalla lettura facile e coinvolgente. Finale insospettabile.