Terzo episodio con protagonista Rocco Schiavone, vice-questore romano esiliato a Aosta con tanto di Loden e Clarks.
Rocco è un personaggio che conquista e si fa amare. Nato a Trastevere, è diventato poliziotto perché l’unica alternativa era diventare un delinquente, come i suoi più cari e unici amici. Non si sa bene se questa sia stata una scelta o un caso, quello che è vero è che Rocco è un poliziotto che spesso usa metodi poco ortodossi, camminando sempre in bilico sul limite tra legalità e illegalità e oltrepassandolo spesso e volentieri. Ha una spiccata tendenza e farsi giudice e ad applicare la pena, infischiandosene delle regole. E’ un uomo solo, rinchiuso nei sensi di colpa che prova nei confronti della moglie morta in circostanze ancora misteriose e con la quale parla nella solitudine della sua casa.
Un uomo pieno di ombre, parecchi lati oscuri,dove però si celano la sua umanità e le sue debolezze. Ma Rocco è anche bravo, ha fiuto, e nonostante un nuovo caso sia sempre per lui una grana da livello massimo nella sua personale classifica delle “rotture di scatole”,azzanna l’osso e non lo molla fino alla fine.E poi é simpatico con quei suoi modi spicci, quel rifiuto delle regole, quel modo di parlare e comportarsi senza filtri e nel rifuto delle convenzioni che sono l’origine anche dell’ironia e della comicità di certe situazioni.
In” Non è stagione” la primavera tarda a presentarsi a Aosta, dove a maggio arriva una nevicata improvvisa, che coglie Rocco di sorpresa e gli preannuncia una nuova “rogna” sulla quale indagare.
E sì che sembrava che la città iniziasse quasi a piacere a Rocco. Seppur controvoglia,forse stava iniziando a apprezzare il suo tentativo di farsi se non amare, almeno accettare, con quella sua aria da oasi incontaminata e lontana dalle brutture delle grandi città. Invece no, anche Aosta non è immune al male della criminalità organizzata, che si è infiltrata anche in quelle valli. Rocco e la sua squadra, iniziano a indagare, con i soliti sistemi, legali e non, e riusciranno a fare luce sul caso,con un finale amaro che rilancia direttamente a un prossimo libro.
Come già i precedenti, ” Non è stagione” è una lettura estremamente piacevole e divertente, che alterna momenti più profondi a altri di grande ironia. Scritto con sapiente leggerezza,è un libro che non delude e Rocco, lasciatemelo dire, crea dipendenza!
Non è stagione
Cristina Aicardi