L’inquilina silenziosa – Clémence Michallon



Clémence Michallon
L’inquilina silenziosa
Mondadori
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Il genere noir è nato per esplorare le ragioni del male, un mistero che da sempre affascina e angoscia gli uomini, e per dare voce in prima persona a chi il male lo compie. Nel romanzo di Clémence Michallon sono invece le donne che vivono accanto a un serial killer a far sentire la loro voce e a descrivere, ognuna dalla propria ottica e in base alla propria relazione con l’assassino, i tanti aspetti della personalità di un omicida. La vicenda narrata è quasi paradossale: Aidan Thomas  è un serial killer che ha già ucciso otto donne e ora tiene prigioniera Rachel in uno scantinato. Ma Aidan non è solo un rapitore e uno spietato assassino: è anche un padre, un marito, un lavoratore. Quando muore sua moglie è costretto a trasferirsi, così decide di portare con sé Rachel, introducendola in casa e spiegando alla figlia adolescente che la donna è un’inquilina che occuperà una stanza. Sicuro del suo dominio su Rachel, l’uomo è certo che la ragazza non tenterà di ribellarsi perché soggiogata e totalmente asservita a lui. In questo strano triangolo si inserirà anche Emily, una giovane ristoratrice innamorata di Aidan e le cose allora diventeranno molto complicate…

Se un argomento simile non è nuovo nel noir e nel thriller, è però originale la scelta di dar voce sia a chi subisce la violenza del killer sia a chi, invece, ne coglie un aspetto molto umano, addirittura di cura e di affetto. Rachel cerca di instaurare un legame con Cecilia, la figlia di Aidan, provando a poco a poco un affetto crescente per questa ragazzina ingannata come lei da un uomo psicopatico e abile a mentire. Così anche Emily si sente attratta da Aidan, che ha fama di persona disponibile nei confronti del prossimo, premuroso nel risolvere i problemi altrui e infelice a causa della morte della moglie. In mezzo si trova proprio lui, Aidan Thomas, un elettricista che avrebbe voluto diventare medico e invece si è arruolato per servire la patria. Un’ennesima finzione, una delle tante per un uomo debole, meschino, incapace di provare empatia per chiunque, nonostante la rappresentazione del padre modello. Un uomo capace di esplosioni di violenza e di sadismo, indifferente alle sofferenze che infligge alle sue vittime. Di fronte a una figura così squallida giganteggiano la resistenza morale di Rachel, la tenerezza di Cecilia, l’ingenuità di Emily: sono loro a rappresentare la vera sconfitta di Aidan Thomas.

Donatella Brusati

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