Bomba al gelato – Brigitte Glaser



Brigitte Glaser
Bomba al gelato
Emons
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Prima di iniziare la recensione mi corre l’obbligo di mettere in guardia i lettori: non leggete questo libro a stomaco vuoto, perché potrebbe provocare spedizioni furiose al frigorifero con conseguenti cocenti delusioni a meno che non siate una cuoca gourmet come Katharina Schweitzer, protagonista di una fortunata serie di cosy-crimes dell’autrice tedesca Brigitte Glaser.

Bomba al gelato è l’ottavo episodio pubblicato in Italia che vede al centro degli avvenimenti delittuosi la simpatica Katharina, proprietaria del ristorante Il giglio bianco sulla riva destra del Reno in un quartiere multietnico di Colonia e proprio la giovane Arin, curda e apprendista nel ristorante di Katharina, sarà al centro delle indagini per l’omicidio di Justus, suo compagno di classe alla scuola alberghiera e assassinato con una coltellata durante l’esame finale di cucina.

Justus non è propriamente uno stinco di santo e si è fatto parecchi nemici dentro e fuori dalla scuola, ma solo Arin ha litigato con lui ed è stata l’ultima persona ad averlo visto vivo e vegeto prima che lui cada fulminato da una ferita al fegato nella cucina della scuola alla presenza della commissione esaminatrice e di alcuni ospiti.

Katharina con la consueta generosità e umanità che la contraddistinguono si dedica anima e corpo ad aiutare la giovane, benché abbia anche lei le sue gatte da pelare a cominciare dall’amica e coinquilina Adela in piena crisi per la sparizione del compagno Kuno, poliziotto in pensione tormentato dai fantasmi del passato.

A mio parere Bomba al gelato è uno dei romanzi più riusciti della serie che coniuga con successo le divertenti avventure gastronomiche e non della protagonista con alcuni problemi che affliggono la società tedesca così come quella degli altri paesi europei come il bullismo scolastico, le difficoltà di integrazione dei migranti e la diffidenza nei loro confronti che non lascia indenne neppure la tollerante Katharina.

I romanzi di Brigitte Glaser non sono thriller ricchi di azione e di suspense, ma sono deliziosi quadretti di vita quotidiana di Katharina e del suo mondo che comprende il suo aiuto cuoco Holger, il birraio Curt, l’ex-ostetrica Adela, la madre di Katharina che qui compare solo al telefono (per fortuna della figlia), l’ex-fidanzato Ecki, tuttavia la trama gialla esiste ed è sviluppata con abilità dalla Glaser che introduce con leggerezza morti ammazzati in modi diversi.

Tuttavia uno dei personaggi principali è la professione di chef di Katharina che prepara manicaretti veramente raffinati come petti di quaglia marinati, gelatina al rabarbaro e naturalmente la bomba al gelato che dà il titolo al romanzo e la cui preparazione ci viene descritta con abbondanza di particolari tanto da farci sospettare che la Glaser stessa si diletti di cucina. A sostegno della nostra tesi alla fine di questo romanzo, così come alla fine degli altri, troviamo un’appendice ricca di ricette appetitose che questa volta illustrano gelati, sorbetti e semifreddi, alcuni veramente di facile preparazione e di sicuro effetto.

Rita Garzetti

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