Ratti rossi



Qiu Xiaolong
Ratti rossi
marsilio
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Shanghai e Fujian, Los Angeles e St. Louis. Maggio, poco tempo fa. Torna la poesia dell’ispettore Chen Cao ed è una goduria. Padre morto già esimio professore di neoconfucianesimo, madre buddista attenta operaia in pensione (con problemi di stomaco e vecchiaia), circa quarantenne (ma l’età è flessibile), laureato in letteratura occidentale, ha fatto carriera in polizia continuando a pubblicare versi modernisti, a tradurre giallisti vari e poeti americani (T. S. Eliot innanzitutto), a recensire letteratura. Di bell’aspetto, alto, fronte spaziosa e occhi neri, fuma, vive solo e incontra amabili donne che flirta senza sesso (né platonico né consumato). Goffo e romantico, pedante e ossequioso, pur cinico o critico sul sistema tende a difenderlo, con nostalgica passione per un certo tipo di società egualitaria. Ora si trova al mega centro benessere “Uccelli Volanti e Pesci Saltanti” con l’amico direttore di giornale e, proprio quando la ragazza gli prende in bocca l’alluce, viene chiamato al cellulare dal potente compagno segretario Zhao Yan per indagare su Xing, un ricco corrotto fuggito negli Stati Uniti. Obbedisce, pur continuando a non capire se fa bene o fa male. E a chi. Un bravo poliziotto è appena morto in un centro sessuale karaoke nella provincia dell’indagato. Poi viene uccisa la bella amica di Chen, celebre conduttrice tv, con la quale aveva appena cenato nella stanza speciale “nido degli innamorati”, mostrandole foto riprese mentre è a letto con un amante. E d’improvviso gli chiedono di accompagnare all’estero una delegazione di scrittori per incontri letterari e universitari con colleghi americani. Fortuna che c’è Gu, uomo d’affari di grande successo ricchezza e discrezione. Fortuna che c’è Yu, compagno fedele d’antica data, alto coetaneo, capo operativo della squadra casi speciali. E la moglie. E il padre. Dall’America Chen risolve pure troppo: decide di diventare un uomo diverso, non sempre cauto e meticoloso, non sempre politico. Quarta avventura, più attuale e autobiografica, per il notevole personaggio di Qiu Xialong (“Ratti rossi”, Marsilio 2008, pag. 322 euro 17; orig. “A Case of Two Cities” 2006, trad. Vittorio Cartoni), che insegna letteratura comparata e vive (emigrato) con moglie e figlia negli USA ormai da 19 anni, la quarta dal 2000, in inglese, in terza al passato, innanzitutto per critica e pubblico americani, un successo ovunque e in patria (ideogrammato come “letteratura del sistema legale”). Il sottotitolo occidentale potrebbe essere: “o del coito anelato”. Musica lirica e cibo al vapore. Consigliato ai non corrotti, affinché siano ambigui.

valerio calzolaio

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