Galina Gurevitz, una bella campionessa di nuoto russa, è scomparsa senza lasciare traccia: non aveva viaggi in programma e nel centro di nuoto dove si allenava e dove teneva un corso di acquagym nessuno sa nulla.
Ma quel che è più curioso è che il marito, Semjon, e il figliastro non sono affatto allarmati e l’unica a preoccuparsi, un minimo, è sua madre.
Troppe contraddizioni per il rabbino Silberbaum: l’intelligente, affascinante, giovanile, spiritoso ministro del culto ebraico anche questa volta deve ficcare il naso nelle faccende della sua comunità , nonostante nessuno abbia denunciato la scomparsa della bella Galina.
Nella convinzione che la nuotatrice se ne sia andata volontariamente, magari con un amante o per farsi una nuova vita, le indagini stentano a partire e il romanzo si apre con le consuete brillanti pennellate dell’autore che ci calano nella vita quotidiana di Henry Silberbaum tra una fidanzata americana – lontana – e una nuova reciproca simpatia – vicina –.
Ritroviamo la madre, la signora Cilly Silberbaum, che oltre a preparare la zuppa con le polpette per il rabbino, si dedica anche alla bassottina Betty, ereditata in un precedente caso risolto dal figlio e come ogni volta gli raccomanda di non intromettersi e di lasciare fare alla polizia.
Ma il commissario capo Robert Berking, sempre lui, cui il rabbino è legato dal comune senso di onestà e giustizia, ha le mani legate ed è così che come spesso accade in questi romanzi il vero detective è Silberbaum che affidandosi alle sue capacità si muove su una scacchiera di intuizioni e deduzioni, ricostruendo la storia e le sue conclusioni.
La lettura è decisamente gradevole perché questo è molto più di un romanzo giallo; è un’intensa descrizione del culto e dei riti, con parole scritte in modo da renderle vicine all’ortografia italiana e spiegate poi nel glossario.
È anche uno spaccato di vita della comunità , di cui il rabbino è a capo a Francoforte, che permette di avvicinarsi a una cultura a molti estranei senza mai perdere vivacità e freschezza.
La coppia Il rabbino e il commissario, anche questa volta, si è confermata vincente!