Il rabbino e il commissario. Non desiderare – Michel Bergmann



Michel Bergmann
Il rabbino e il commissario. Non desiderare
Emons
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Galina Gurevitz, una bella campionessa di nuoto russa, è scomparsa senza lasciare traccia: non aveva viaggi in programma e nel centro di nuoto dove si allenava e dove teneva un corso di acquagym nessuno sa nulla.

Ma quel che è più curioso è che il marito, Semjon, e il figliastro non sono affatto allarmati e l’unica a preoccuparsi, un minimo, è sua madre.

Troppe contraddizioni per il rabbino Silberbaum: l’intelligente, affascinante, giovanile, spiritoso ministro del culto ebraico anche questa volta deve ficcare il naso nelle faccende della sua comunità, nonostante nessuno abbia denunciato la scomparsa della bella Galina.

Nella convinzione che la nuotatrice se ne sia andata volontariamente, magari con un amante o per farsi una nuova vita, le indagini stentano a partire e il romanzo si apre con le consuete brillanti pennellate dell’autore che ci calano nella vita quotidiana di Henry Silberbaum tra una fidanzata americana – lontana – e una nuova reciproca simpatia – vicina –.

Ritroviamo la madre, la signora Cilly Silberbaum, che oltre a preparare la zuppa con le polpette per il rabbino, si dedica anche alla bassottina Betty, ereditata in un precedente caso risolto dal figlio e come ogni volta gli raccomanda di non intromettersi e di lasciare fare alla polizia.

Ma il commissario capo Robert Berking, sempre lui, cui il rabbino è legato dal comune senso di onestà e giustizia, ha le mani legate ed è così che come spesso accade in questi romanzi il vero detective è Silberbaum che affidandosi alle sue capacità si muove su una scacchiera di intuizioni e deduzioni, ricostruendo la storia e le sue conclusioni.

La lettura è decisamente gradevole perché questo è molto più di un romanzo giallo; è un’intensa descrizione del culto e dei riti, con parole scritte in modo da renderle vicine all’ortografia italiana e spiegate poi nel glossario.

È anche uno spaccato di vita della comunità, di cui il rabbino è a capo a Francoforte, che permette di avvicinarsi a una cultura a molti estranei senza mai perdere vivacità e freschezza.

La coppia Il rabbino e il commissario, anche questa volta, si è confermata vincente!

Marinella Giuni

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