Il cadavere mummificato di una donna viene rinvenuto nel Tennessee all’interno di una grotta nella sinistra contea di Cooke. A svelare il mistero di quella strana morte viene chiamato il dottor Bill Brockton, un autorevole antropologo forense famoso per aver creato un laboratorio a cielo aperto chiamato “La fabbrica dei corpi”, in cui da anni esamina la reazione dei cadaveri rinvenuti nelle più svariate condizioni ambientali. Attraverso precise e approfondite analisi, l’antropologo riesce a capire che la donna è morta da più di trent’anni e che quando è stata uccisa era incinta. Ben presto quella che inizialmente doveva essere una semplice consulenza si trasforma in un’avventura coinvolgente e rischiosa in cui il Dottor Brockton si troverà a combattere contro lo sceriffo e contro lo scetticismo della popolazione locale, intenzionati a creare grosse difficoltà nella risoluzione del mistero, per non riportare alla luce una verità nascosta che nessuno vuole affrontare. “Rigor Mortis” è il primo romanzo che ha come protagonista il personaggio di Bill Brockton, che risulta essere decisamente autentico e credibile, forse proprio perchè è l’esatta trasposizione letteraria del suo autore. Jefferson Bass, è infatti lo pseudonimo con cui Bill Bass e Jon Jefferson hanno deciso di firmare la serie di romanzi gialli di cui l’antropologo forense è il protagonista indiscusso. La scelta non è casuale in quanto Bill Bass è una vera leggenda nel campo della medicina forense. Nella realtà Bass ha, infatti, davvero creato il laboratorio “La fabbrica dei corpi” e insieme con il divulgatore scientifico e documentarista Jefferson ha scritto il saggio “La vera fabbrica dei corpi” in cui con estrema umanità e sagacia narrativa racconta la sorprendente storia di questo unico a straordinario laboratorio in cui sono stati risolti i casi più complicati e incredibili. Patricia Cornwell ha creato il personaggio di Kay Scarpetta proprio ispirandosi alle indagini svolte da Bill Bass del quale è una grande ammiratrice. “Rigor Mortis” è un giallo che lascia con il fiato sospeso fino all’ultimo e la trepidazione per la sorte del Dottor Brockton mantiene alto il livello di tensione e di coinvolgimento.
Rigor mortis
Daniela Basilico per DETECTIVE MAGAZINE
