Appena si comincia a leggere Montezuma Airbag Your Pardon si ha l’impressione di essere proiettati in un altro libro: Anche una sola lacrima di Franco Limardi. Le coincidenze all’inizio sono parecchie: stesso editore (Marsilio), stesso editor (Jacopo De Michelis), stessa professione per il protagonista della vicenda (addetto alla sicurezza in un centro commerciale), stessa ambientazione (inverno gelido in una città del Nord Italia). Le analogie, state tranquilli, si esauriscono qui. Se dovessi riassumere al massimo direi che il romanzo di D’Attis racconta la storia di uomo e del suo (consapevole) viaggio verso l’autodistruzione.
All’inizio tutto sembra tranquillo: lavoro sicuro, moglie incinta, calma piatta.
Ma solo è la quiete prima della tempesta. Nel giro di poche pagine ogni cosa peggiora, tutto s’incrina e il protagonista, uomo del sud trapiantato in una città del nord, inizia la sua lenta ma inesorabile discesa negli inferi.
La vicenda si svolge in una Bologna nera e gelida, alla degli fine anni novanta, in cui il protagonista, erotomane, manesco e spaccone, sogna una vita da rivista patinata: donne, auto di lusso, guardaroba firmato, viaggi intorno al mondo. In attesa che il sogno si avveri passa le sue giornate ad affrontare zingare e taccheggiatori, e le notti tra bevute e incontri sessuali con prostitute e mature ninfomani.
Semplice la filosofia che lo guida, nel lavoro e nella vita: “Sia che paghi sia che rubi, la gente è la merce“.
Un libro fatto di episodi, come tanti racconti uno in fila all’altro, scanditi da una scrittura serrata, allucinata dell’io narrante che risulta cattivo, razzista e misogino, da cui però è difficile staccarsi, incuriositi dal voler sapere fino a che punto si spingerà.
D’Attis, con questo romanzo duro, è al suo esordio letterario ma non è un novellino della scrittura, tutt’altro. Fondatore dell’ottimo web magazine BlackMailMag, con Montezuma airbag your pardon fa il salto dalla rete alla carta (riciclata e senza cloro aderendo così alla lodevole iniziativa degli Scrittori per le foreste) della Marsilio X. E il risultato ci è piaciuto. (paolo roversi)
Nino G. D’Attis – Montezuma airbag your pardon – Marsilio GIUDIZIO: