Susanna Raule – Il club dei cantanti morti



Susanna Raule
Susanna Raule
Fanucci
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Susanna Raule è l’amica speciale che ci piacerebbe avere: intelligente e acuta osservatrice della realtà che ci circonda, sceneggiatrice di fumetti, scrittrice di noir non classici bensì ironici e divertenti, senza dimenticare l’aspetto umano che caratterizza i personaggi.
Psicologa e psicoterapeuta, titoli che le consentono di esercitare un “lavoro vero” -come lei ama definire la sua professione- trasferisce le sue competenze nel raccontare storie che non si dimenticano, storie di uomini e donne che stanno sempre in bilico tra la realtà terrena e la dimensione parallela, che comunque è molto simile all’aldiquà.
In questo “Club dei cantanti morti”, edito per Fanucci e primo di una nuova trilogia senza il famoso commissario Sensi, Raule mischia sapientemente la realtà umana con il sovrannaturale ed il lettore viene trasportato dagli uffici della stazione di polizia agli uffici, altrettanto reali nel loro rigore, dei Ragazzi della Morte, il più alto ordine di funzionari della triste mietitrice.
La trama: il cantante Jimmy Razor è morto nella sua lussuosa villa di Los Angeles, era strafatto ed era solo. Era un mito, l’ultimo forse, nel mondo delle rockstar; nessuno sa come sia morto, ma questo crea problemi. Il presidente del club dei cantanti morti, John Lennon, non è convinto di accoglierlo tra i suoi iscritti, i Ragazzi della Morte considerano questa strana dipartita come un oltraggio, due nobili e ricchissimi inglesi sono stati assunti dal club per indagare e, soprattutto, il problema più grosso è per il detective Jack Wyte, della polizia di Los Angeles. Jack sa di essere sotto la luce dei riflettori per questa indagine su un personaggio così in vista, ma è anche tanto stanco, beve troppo, fuma troppo, e sente che questo caso racchiude qualcosa di spaventoso. Ad accompagnarlo c’è Dare, una ragazza pallida, vestita di nero, che scompare e riappare all’improvviso, ma che nei momenti di bisogno c’è. E poi c’è la villa che sembra vivere una vita propria, che respira e controlla i suoi ospiti.
Questo romanzo si legge tutto d’un fiato, è intenso, intrigante, scritto molto bene; i personaggi, sia i protagonisti sia quelli di contorno sono descritti con precisione e, sorpresa, c’è un colloquio tra due “amici” che ci stupirà nel vedere quanto simili a noi possano sembrare. Adesso aspettiamo il secondo volume della trilogia, sicuri che non resteremo delusi. A presto Susanna.

Roberta Gatto

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