I corpi neri
Trasformare il dolore e la sofferenza in musica pop, la violenza in respiro armonico e il buio dellesistenza in nientaltro che in uno dei tanti colori dellesistenza stessa. Altrimenti meglio andare a fare il postale a Manhattan.
I corpi neri di Shannon Burke è un romanzo che molesta il nostro equilibrio. Lautore è stato lui pure un paramedico e luniverso di cui traccia il disegno da scheggia impazzita è evidentemente erba di casa sua. Narrazione veloce, senza fronzoli, chiudendo a doppia chiave la retorica dellaltruismo e dellingratitudine.
Monocorde nellillustrare bambini con teste deformi, pelli avvizzite come prugne, gambe che hanno preso la forme di archi impossibili o inconsueti sviluppi anatomici di corpi dilaniati. E così, se dopo qualche pagina pensiamo di trovarci davanti il seguito di quel capolavoro di scrittura che risulta essere Trilobiti di Breece DJ Pancake (peraltro edito dalla casa editrice che ha licenziato il romanzo di Burke), nel seguito ne possiamo anche restare delusi.
Ma, passato il momento, una volta tornati dentro la storia, Burke ci conduce a guardare a occhi aperti la caduta delluomo nella disturbante periferia del male fisico. Semplicemente la tappa più colorita di quello spirituale. E qui il tocco in più si vede.
I corpi neri- shannon burke - isbn
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