Il talento della vittima – Patrizia Zappa Mulas



Patrizia Zappa Mulas
Il talento della vittima
SEM
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E’ la notte del 31 dicembre. La città di Gubbio comincia l’anno con un’atroce scoperta. Una giovane, bella e sconosciuta, viene ritrovata morta in strada, sotto la Piazza Grande. Si è buttata o è stata spinta nel vuoto?
A tenere il filo delle indagini un originale Capitano dei Carabinieri, appassionato di lingue antiche, al suo ultimo giorno di incarico , insieme ad un giovanissimo militare, mago dell’informatica.
Hanno in mano solo uno scritto, una profonda storia d’amore tra la giovane morta ed un potente uomo politico.
Storia che è anche una celebrazione delle meraviglie della città di Gubbio e dei rituali e cerimoniali di sacrifici praticati dagli antichi Umbri, contenuti in sette tavole di bronzo: le tavole eugubine datate tra il primo ed il terzo secolo Avanti Cristo.
Con il reperto storico si incrociano gli scarni ed essenziali rapporti della polizia , essi stessi dotati di potenza letteraria come diceva Gadda; si incrociano le lunghe lettere dedicate al Direttore del Ministero, gli interventi informatici del giovane Carabiniere e le riflessioni del Capitano che sa mettere in ordine tasselli così diversi, fino a ricostruire e collegare, con precisione chirurgica, un sottobosco di passioni, di vicende di potere ed arroganza.
I protagonisti sono il tempo, sempre troppo poco per le indagini ma dilatato nella ricostruzione della storia, la presunzione di un Principe che non è più Azzurro, ma che sa diventare Nero, vittima della propria fragilità, ed il talento da ciascuno declinato secondo le proprie attitudini.
C’è tanto in questo libro: non sfugge l’esperienza teatrale dell’autrice, non sfugge la sua ricerca estetica che accompagna ogni dialogo, ogni episodio.
E spesso, nella lettura, si dimentica di essere in un giallo: si sprofonda nelle sensazioni. Si è Altro, si è altrove.
E Il talento della vittima si chiude con un messaggio che il Capitano, ormai alla fine del proprio incarico a Gubbio, lascia al giovane Carabiniere che, a diciotto anni, può capire ma non ancora imparare.
La tragedia della vita si può sopportare. Ci vogliono fede ed ironia

Marinella Giuni

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