Quella di venerdì è una serata speciale, diversa dalle altre, ma come tutte può andare bene, meno bene o finire tragicamente. Se gestisci un ristorante nella città felsinea, come fa Emilio Zucchini, protagonista di “Gli spaghetti alla bolognese non esistono”, e ti ritrovi una cliente stesa sul pavimento dopo aver assaggiato uno dei tuoi piatti, nove volte su dieci le cose non stanno procedendo per il verso giusto. Ancora peggio va se, durante la baraonda scaturita dal presunto avvelenamento, sparisce la busta dove sono custodite le mance dello staff della trattoria Vecchia Bologna.
Con questi presupposti può capitare qualcosa di più grave? Decisamente. Per esempio, dal duomo di Via Indipendenza – che è San Pietro e non San Petronio in Piazza Maggiore –, può scomparire la sacra icona della Madonna di San Luca, protettrice e simbolo della città. A quel punto il caos è sicuro, ma a risollevare le sorti della città, tra le righe di “Gli spaghetti alla bolognese non esistono”, appare il commissario Iodice, con l’incarico di mettere ordine nella catastrofe. Sbirro duro, abituato a scontrarsi con anarchici di ogni specie e punkabbestia che si mescolano a un’indisciplinata marea di studenti non avvezzi al rispetto della legge, Iodice è uno schiacciasassi che non si ferma davanti a nessuno pur di risolvere i casi che gli piovono addosso dai piani alti.
Ristoratori con il pallino dell’investigazione, poliziotti consacrati alla missione, ex buttafuori sfigati dalla marcata pronuncia emiliana e mezze tacche della criminalità locale che fanno base in una discoteca chiamata Pippermint, tutti questi personaggi animano i vicoli di una Bologna multicolore, che l’autore racconta nei suoi segreti meno conosciuti e nelle curiosità degli scorci più celebri, passando dalla storia dei monumenti alla tradizione culinaria felsinea, allo stile di vita unico che chiunque abbia visitato la Dotta almeno una volta non faticherà a riconoscere. “Gli spaghetti alla bolognese non esistono” è una black comedy con le carte in regola per intrattenere qualsiasi genere di lettore in questa strana estate 2020.
Gli spaghetti alla bolognese non esistono – Filippo Venturi
Thomas Melis