In Italia, le antologie, le raccolte di racconti insomma, se dimentichiamo il passato, e tanto per fare un esempio le favolose Novelle del Boccaccio (ma quanti le hanno lette davvero?) hanno avuto rara fortuna. Al giorno d’oggi le antologie sono poco amate dai più e bistrattate dagli editori, che le sminuiscono riducendole a palestra di brillanti spunti di autori di grido da mettere in copertina, unite a creazioni amatoriali. E da aggiungere purtroppo che difficilmente risultano vincenti.
Maria Masella invece zac! Si introduce controcorrente sul mercato e ci offre sette racconti, sette gioiellini incastonati fra i tanti romanzi del suo commissario Mariani, pubblicati finora. Sette storie brevi, ben misurate e che interagiscono con i romanzi mettendo meglio a fuoco certe sfaccettature della personalità dell’uomo Mariani. Per meglio orchestrare la sua trama, Maria Masella fa risalire in scena alcuni “amati” personaggi e con consumata abilità riesce a coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine. Bello ed emotivamente molto intrigante infatti il primo racconto in flash back con cui la raccolta si avvia.
Bari, solstizio d’estate, un giovanotto, ventotto anni, sbarca a Bari, pensando di fermarsi solo qualche giorno. Il giovanotto è Antonio Mariani, laureato in giurisprudenza, che, dopo aver assolto il servizio di leva in marina e la prematura morte del padre ha scelto di arruolarsi come marinaio. Perché: irrequietezza, voglia di scoprire altri orizzonti oltre a Genova sua città natale? O altro? Chi può dire. Ma l’aver messo piede a terra a Bari, dove si troverà coinvolto come testimone in un omicidio, cambierà completamente la sua vita, costringendolo a restare in Italia e indicandogli la sua vera strada.
Maria Masella ha scritto queste sette storie per il commissario Mariani, un uomo giusto che sente ogni indagine un “caso personale”. Lo tutela e l’accompagna dai primi passi della sua scelta di vita alla maturità come persona e come funzionario pubblico al servizio della legge, da quando era solo “un comune di coperta” alle sofferenze e tragedie vissute negli ultimi romanzi.
Scrittura semplice e lineare che introduce le calibrate descrizioni introspettive dei protagonisti. Una Genova diretta, palpabile,amata ma anche valutata senza paraocchi. Si ritrovano fatti, punti di riferimento ed esperienze sostanziali nella vita di Mariani. Ci sono i ricordi legati a episodi che hanno contribuito alla sua formazione. Alcuni piacevoli, altri forti e altri ancora struggenti e impregnati di pathos.
Vedo che Testimone è il sedicesimo capitolo della serie Mariani, un regalo e, allo stesso tempo, un gustoso aperitivo che Maria Masella ha voluto offrire ai suoi lettori, in attesa delle nuove avventure del suo commissario cult.
L’aspettiamo!