Una donna di nome Hazel che come segno distintivo qualche volta diventa lupo, perde la memoria a seguito di un incidente d’auto nel quale suo padre muore.
Si risveglia dal coma senza sapere nemmeno chi sia e scopre di essere sorvegliata dall’agente Rabkin del FBI. Fugge dall’ospedale e inizia ad indagare su una serie di omicidi la particolarità dei quali consiste nel fatto che il petto dei cadaveri viene tagliato quel tanto che basta per poterci infilare la bibbia di un tale Benedict Arnold, un eroe della guerra d’indipendenza. Come se non bastasse le vittime indossano le divise dei confederati oltre a chiamarsi con i nomi dei presidenti degli Stati Uniti.
La ragazza insegue i suoi ricordi sulle tracce del padre Jack Nash, scoprendo con dovizia di particolari gli episodi che ha vissuto in mezza America, Libia, Arabia, Egitto, Irlanda, Emirati Arabi e nazioni sparse per il mondo, quando lui ha diretto la serie The House of Secrets nelle quali l’attore protagonista è suo fratello Skip. Le occorrerà risalire diverse generazioni, fino alla guerra d’indipendenza per ritrovare nella sua genealogia le tracce del suo passato.
Potrebbe sembrare la trama dell’assurdo, frutto magari di una indigestione dopo una cena pesante, non fosse che questi autori non hanno bisogno di dimostrare oltre la loro incommensurabile bravura.
L’impressione è che Meltzer e Golberg facciano in questo libro un esercizio stilistico giocando con le immagini e le parole senza preoccuparsi dell’attenzione del lettore e fidandosi della trama. Digressioni e ambientazioni fuori tema, inserite con puntuale tempismo, costringono a mantenere la concentrazione sul testo per non perdersi nel labirintico costrutto del racconto. Perfetto libro da comodino avvincente e interessante almeno quanto una puntata di Fuori dal Coro e coinvolgente più di un Maurizio Costanzo show, non può mancare nella libreria di casa.
The house of secrets – Brad Meltzer, Tod Goldberg
Walter Colangelo
