Con un incipit grandioso, è così che inizia “Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco” il nuovo romanzo di Franco Matteucci. Valdiluce è sconvolta perché una dei suoi principali simboli, l’orsa Bruna, viene trovata avvelenata nel bosco insieme ai suoi tre piccoli appena nati. Un nuovo caso per l’ispettore Santoni (alias Lupo Bianco), un animalicidio che mai in vita sua ha dovuto affrontare.
Sullo sfondo le montagne della Valnera, i suoi boschi rigogliosi e le sue cime innevate sferzate dal vento. E i suoi abitanti dai soprannomi strambi come Mitraglia, Dogana, Cicuta, Gnomo; personaggi descritti con sapienza, irriverenza e un filo d’ironia dall’abile penna di Matteucci.
Ma l’indagine non è così semplice come sembra. Perché le vittime che periranno lungo le pagine di questo romanzo si susseguono a un ritmo vertiginoso. I fatti si intrecciano e si collegano tra loro con un ritmo che non lascia nessuno spazio alla noia. Infatti, in questo luogo che può sembrare magico, un luogo dove le storie degli elfi si amalgamo e influenzano la vita di tutti i giorni, in questo luogo appunto si aggira un pazzo criminale, un serial killer di provincia mosso da una rabbia che non conosce confini.
Le sue vittime, che spaziano dallo sciatore professionista Morini durante una gara di slalom, alla dottoressa Guardì (con la quale Lupo Bianco intratterrà una relazione platonico/amorosa), periscono in maniere sempre diverse (dal Wafarin, potente topicida, alla decapitazione) e in quelle morti il killer si fa riconoscere lasciando sempre segno di sé.
Lancia una sfida alle forze di polizia costrette a lavorare in solitario perché Valdiluce è un paese pieno di impiccioni. Impiccioni che però molte volte si nascondono sotto una spessa coltre di omertà. Sarà un’indagine ricca di colpi di scena. Leggerete un romanzo che vi terrà incollato alle sue pagine, perché “…L’unico segreto di Valdiluce è che non ci sono segreti…”
Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco
Marco Zanoni
