Come capitale mondiale delle arti delle marionette, Charleville-Mézières, che ha ospitato da sabato 16 a domenica 24 settembre 2023 la 22a edizione del suo famoso Festival Mondiale dei Teatri delle Marionette, avrà sicuramente beneficiato della grande pubblicità offertagli da Michel Bussi, che ha piazzato l’intrigo del suo “Tre vite una settimana” proprio durante l’ultima manifestazione.
Ma la storia del romanzo, era cominciata nove giorni prima, nella piovosa alba del 14 settembre, quando la capitana Katel Marelle, convocata sul posto, stava rimuginando scontenta sulla fine della sua storia con Sandra, ex cancelliera del tribunale di commercio ora trasferita all’improvviso a Cassis in Costa Azzurra. La capitana Marelle era in attesa di essere raggiunta dalla sua squadra, al comando del tenente Bonello, sperando che fosse in grado di offrirle maggiori lumi sul ritrovamento di un cadavere in fondo al burrone sotto il sito del Belvedere dei Quatre Fils Aymon , Ardenne francesi. A prima vista pareva trattarsi di un suicidio e il morto era stato identificato come Renaud Duval, quarantaseienne residente a Charleville.
Ma il ritrovamento dell’auto di Duval, una 307 Peugeot, parcheggiata più in basso sotto delle querce, si rivelerà foriera di una sconvolgente sorpresa. Costringendo la faccenda a prendere velocemente un’altra piega .
Il morto infatti, da altri documenti rinvenuti nel cassetto della sua auto figura titolare di altre due patenti con due diverse identità: Pierre Russeau e Hans Bernard.
Le foto delle tre patenti, salvo piccoli particolari nei vestiti e le pettinature sono praticamente identiche. I tre fotografati sembrano tre gemelli, nati lo stesso giorno ma in posti diversi e sono residenti in diverse regioni.
Dunque un’impossibile coincidenza. Ragion per cui c’è motivo di sospettare che il morto si servisse di documenti falsi. Qualcosa che fa subito pensare agli inquirenti di trovarsi di fronte qualcosa che non torna o peggio puzza di marcio. Insomma si tratta di un incidente, di un suicidio o di un omicidio? E poi delle tre, riportate dalle patenti, qual è la vera identità?
Se lo domanda la polizia di Charleville e se lo chiedono le tre donne che l’uomo ha lasciato.
Tre donne che non si conoscono, tre rivali che dovranno unire le loro forze per capire come l’impossibile possa invece essere diventato plausibile. Ma né Éléa a Parigi, con le problematiche asperger di una super intelligenza autistica, tatuata e cultrice della poesia, la ragazza amata dal ballerino professionista Pierre, né Vicky, giovane madre single di una piccola Lola che gestisce un Bed& Brakfast in Lozere , da quasi cinque anni in coppia con un camionista Hans, credono che il loro uomo possa essere veramente morto. Sì, le foto sulle patenti sono quelle, corrispondono e secondo gli esperti non sono dei falsi.
Ma qualcosa in tutta quella storia non quadra perfettamente
Insomma, forse l’autore ci sta prendendo in giro trattandoci da marionette e manovrandoci all’interno di una complicata indagine senza precedenti, funestata da una spaventosa minaccia sempre pronta a uscire dall’ombra per colpire.