Un posto dove andare – María Oruña



María Oruña
Un posto dove andare
Ponte alle Grazie
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Valentina Redondo, enigmatica  tenente che cerca di controllare il mondo che la circonda attraverso un ordine maniacale, si trova a indagare su di un caso all’apparenza insolubile e misterioso.

Il corpo di una donna, meglio dire di una principessa in abiti medievali, viene ritrovato privo di vita in un cerchio al centro della Mota, rilievo un tempo difensivo: distesa, con le mani incrociate sul petto, come se dormisse. Si tratta di una donna bellissima, dai tratti greci ma bionda, con i capelli appena pettinati, quasi una Biancaneve uscita da un racconto dei fratelli Grimm, immersa in uno scenario fiabesco. Il corpo non presenta segni di violenza e tra le mani stringe un’antica moneta cinquecentesca. Dalle indagini si scopre il suo nome: Wanda Karsávina, archeologa di origine polacca, massima esperta di Medioevo.

Poco distante, nella palude di Oyambre, viene rinvenuto il corpo di un uomo, un tedesco di nome Helmut Wolf, scomparso da Madrid due settimane prima. Probabilmente è stato strangolato; anche sul suo corpo viene ritrovata un’antica moneta. Wolf, a Berlino, era un’istituzione: direttore dell’istituto archeologico germanico e membro influente dell’Advanced Grant, ente che sovvenziona progetti di ricerca su base europea.

Il terzo cadavere è quello di Alberto Pardo, responsabile del dipartimento di patrimonio e ricerca della Grotta di Altamira. Accanto a lui, ucciso nel suo ufficio, una terza moneta.

Valentina Redondo, con un dottorato in Psicologia giuridica e forense, analizza e cerca di rilevare, durante le indagini e gli interrogatori, eventuali disturbi della personalità che possano indicare predisposizione a comportamenti devianti nelle vittime e negli indiziati. I casi sembrano collegati al Congresso internazionale di speleologia che si tiene proprio in quei giorni in Cantabria.

Il nostro tenente non deve fare i conti solo con il male fuori, ma anche vicino e dentro di sé: un dolore taciuto e rimosso da tempo la rende incapace di vivere con abbandono le relazioni sentimentali, soprattutto quella con Oliver, un affascinante inglese che abita nella bellissima Villa Marina, magnifica  residenza coloniale ai piedi della spiaggia della Concha.

Gli occhi di Valentina, di colori diversi, uno azzurro luminoso e uno nero  carbone tradiscono i dolori e le paure che ancora la tormentano. Nemmeno Oliver, l’uomo che giorno dopo giorno si accorge di amare sempre di più, riesce a vincere le sue paure. Anche lui vive un dramma personale su cui cerca di indagare e fare luce: il fratello Guillermo, dopo aver partecipato alla guerra in Iraq, dopo un lungo periodo trascorso a Bassora, è tornato profondamente cambiato. Pur sapendo che i suoi disturbi erano legati a nevrosi traumatica, nessuno è riuscito ad aiutarlo, finché lui non ha deciso di partire per missioni umanitarie, senza più dare notizie di sé. 

Molti sono i fili e le piste che si intrecciano, finché l’arrivo di Anna Nicholls, l’ex compagna di Oliver, non arriva a sparigliare le carte. La donna, dopo aver superato un tumore linfatico, ha deciso di cambiare  vita e trasferirsi in India per seguire progetti umanitari. Ora torna per pulire il suo kharma, pentita per aver offeso Oliver, desiderosa quindi di ricucire la ferita da lei provocata. La realtà si rivela ben presto diversa: Anna è costretta a confessare qualcosa che lascia Oliver sconcertato e offeso, pur aprendogli uno spiraglio di speranza.

In parallelo con l’ordine naturale degli eventi, abbiamo due blocchi di intervalli narrativi. Il primo contiene le riflessioni, in prima persona, di quello che si autodefinisce Il viaggiatore del Sótano De Las Golondrinas, che commenta e riflette su quanto avviene. 

Il secondo ricostruisce invece la storia di quattro uomini- Arturo Dubach svizzero, geologo e storico; Marc Llanes, esperto di caverne e siti archeologici; Helder Nunes, giovane amico di Marc; Paolo Jovis, italiano, geologo e fotografo- nelle loro relazioni con Wanda Karsávina, la principessa medievale trovata morta. Gli intrecci e i legami tra i cinque vengono ricostruiti a partire da cinque anni prima, a Nördlingen in Baviera, fino ad arrivare, passando da Aquismón in Messico, a Gliwice in Polonia, in Cantabria… al Congresso internazionale di speleologia e al famoso ballo medievale del sabato precedente.   

Si entra così nel vivo dei moventi reali che hanno portato ai tre omicidi. Tra  atarassia, disturbi compulsivi, impulsi all’accumulo seriale e turbe mentali a seguito di eventi traumatici …organizzazioni per la salvaguardia dell’ambiente, ecologisti radicali tra  cui Lovelock – il gruppo cui aderisce Anna Nichols con  Guillermo il fratello di Oliver- leader carismatici che mirano a un immediato beneficio globale, brama di conoscenza assoluta e di potere, potenti corrotti…si arriva allo risoluzione dell’enigma. 

Che lascia il lettore stupito e soddisfatto. 

Michela Vittorio

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