I delitti di Alice – Guillermo Martínez



Guillermo Martínez
I delitti di Alice
Marsilip
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I delitti di Alice (Le indagini del professor Seldom Vol. 2)
Una coppia di investigatori improvvisati, un inglese e un argentino: un famoso professore di logica matematica e un giovane dottore di ricerca. Se state pensando ai novelli Sherlock Holmes e dottor Watson, siete tra “acqua” e “fuochino”. Perché da un lato Arthur Seldom e G. (il nome del giovane ricercatore argentino compare soltanto così e non si fa fatica a immaginare che sia lo stesso autore, professore di logica matematica, che ha vissuto un paio d’anni a Oxford, dove è ambientata la vicenda) hanno ruoli somiglianti alla famosa coppia creata da Conan Doyle, dall’altro se ne distaccano per temperamento e per carattere.

“I delitti di Alice” di Guillermo Martínez, Marsilio editore, è il secondo episodio della serie che vede protagonisti il professore e il suo allievo: il primo era stato pubblicato in Italia ben 17 anni fa con il titolo “La serie di Oxford”, basato su una storia in cui si intrecciavano casualità e destino, una sequenza matematica e gli omicidi commessi da un serial killer. Anche in questa seconda storia destino e casualità si intrecciano, pur se in maniera diversa, e la sequenza ricorda quelle di logica matematica, ma questa volta è legata a Lewis Carroll, l’autore di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, alla sua passione per le foto di bambine nude, che ai suoi tempi avevano fatto scattare sospetti di pedofilia, poi diventati vere e proprie accuse nella seconda metà del secolo scorso. 

Il mistero da cui parte tutto è contenuto nel diario di Carroll. Anzi manca, perché è nelle parti mancanti, e prende spunto da una vicenda reale: la scoperta da parte di una drammaturga di un foglio con il riassunto del contenuto delle pagine strappate del diario. Nella storia romanzata da Martínez la sintesi della pagina strappata potrebbe far cambiare radicalmente la lettura della vicenda umana e culturale di Carroll. A ritrovare l’appunto è Kristen, ex allieva di Seldom. I primi ad essere interessati sono ovviamente gli studiosi, riuniti nella Confraternita Lewis Carroll, che stanno per dare alle stampe una edizione critica in nove volumi del diario del controverso scrittore. E che rischia di dover essere stravolta.

Tra foto di bambine nude, copie di quelle di Carroll, consegnate a persone poi morte, ma anche a tutti i componenti della Confraternita, compreso il Principe consorte che ne è formalmente presidente, la vicenda rischia di prendere una piega scandalosa, coinvolgendo anche la Casa reale. Seminando dubbi in chi indaga anche nei confronti degli stimati studiosi.

In un’alternanza costante tra realtà storica e finzione, l’autore costruisce un thriller secondo i più classici stilemi anglosassoni, riuscendo a coinvolgere totalmente il lettore, convincerlo che la storia stia andando in una direzione, per poi spiazzarlo e virare bruscamente nella direzione opposta. Fra un tentativo di omicidio e due omicidi riusciti, la vicenda si dipana tortuosa, sostenuta in maniera solida da riflessioni scientifiche, di logica matematica che sfocia nella filosofia, utilizzando la tecnologia più all’avanguardia e ricerche sperimentali reali. Un intreccio ben costruito, mai banale, che riesce a inserire riflessioni “alte”, elevando il tono della storia ben al di sopra della ipotetica caratterizzazione nel genere giallo, dandole in alcuni passaggi uno spessore notevole. Martínez riusce a “surfare” tra teorie scientifiche poco comprensibili ai più e divulgazione scientifica, mantenendo sempre un tono accattivante e un ritmo stimolante.

Michele Marolla

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