Vieni come sei – Claudia Maria Bertola



Claudia Maria Bertola
Vieni come sei
Morellini
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La nuova indagine milanese di Marina Novembre
È il 23 dicembre e una giovane donna di 19 anni viene ritrovata morta. Il suo cadavere viene ritrovato in un parchetto di Milano. Accanto a lei si trova Ibrahim Taia, un senza tetto marocchino che usava le panchine del parco come letto. Immediatamente tutti addossano la colpa dell’omicidio a Taia. Per sua fortuna però Marina Novembre non è una che si fa condizionare dall’opinione pubblica ed è lei a prendere in mano le indagini non senza ls spinta della sua amica Flavia. Sin dall’avvio delle investigazioni, lei non fa parte della Polizia è una detective per caso, è certa dell’innocenza del magrebino. Le persone in lui vedono solo un senzatetto, ma dietro quella apparenza si nasconde un individuo colto e gentile. Lei lo sa bene perché ogni mattina, durante la sua corsa giornaliera, si fermava con lui e bevevano un tè caldo. 
Questo il contesto in cui Claudia Maria Bertola ha ambientato il suo nuovo romanzo “Vieni come sei. La nuova indagine di Marina Novembre” (378 pp. Morellini ed). Torna a prendere vita Marina, dopo il racconto di “Vernice Nera”, e ritroveremo anche Cinza Bertolasi, sua ex amica del liceo e poliziotta. L’unico indizio che hanno per trovare una pista che possa portare al vero assassino è un giallo, “E l’uomo incontrò il cane” di Konrad Lorenz. In una pagina del libro è riportata una dedica misteriosa, sarà quella la chiave per avvicinarsi alla verità? Come spesso accade il killer si nasconde bene in vista tra i cittadini più rispettabili?
Bertola, come aveva già fatto con il suo primo libro, ci porta in una dimensione sociale. L’analisi della società senza giudizi, ma come descrizione di ciò che spesso vogliamo ignorare del mondo che ci circonda e che ci dà sicurezza, questo è ciò che ci attrae nei gialli. Incolpare Taia è la mossa più semplice, lui non fa parte della società civile, è un emarginato che non rispetta i codici sociali e del vivere comune secondo alcuni. Ma la verità è molto meno rassicurante. 

Eleonora Aragona

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