XY



sandro veronesi
XY
fandango
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XY, l’ultima fatica di Sandro Veronesi, è un romanzo particolare, probabilmente lo si può considerare un horror. L’autore ci guida tramite il racconto alternato di due persone, una donna e un uomo, per l’esattezza una psicologa e un prete, che apparentemente non hanno nulla in comune. Anzi, questa alternanza e questo racconto di due mondi diversi, che nulla hanno a che fare l’uno con l’altra, inizialmente tende a depistare un po’ il lettore, a mio avviso. In realtà, l’abilità di Sandro Veronesi ci porta per mano nelle vite dei due protagonisti per farci scoprire pian piano dove e come le loro vite si incroceranno.

Il primo mistero è una ferita alla mano della protagonista femminile. La cicatrice di un incidente accaduto diversi anni prima decide spontaneamente di riaprirsi. Al risveglio, una mattina, la donna si ritrova tra le lenzuola zuppe di sangue.

Il fatto più sconvolgente, invece, si svolge in un paese, nella fantasia dell’autore situato in Trentino, dal nome quanto mai sinistro, San Giuda. Veronesi si è divertito a giocare anche con il nome, che inevitabilmente fa pensare al Giuda Iscariota, traditore di Gesù, mentre il nome del paese si riferisce a San Giuda Taddeo.

Dicevo, il fatto principale accade qui, durante un freddo inverno caratterizzato da una nevicata infinita. Immaginate un albero ghiacciato, ma di color rosso, presso il quale trovano la morte dieci persone, forse dovremmo dire undici, visto che tra le vittime c’è anche una donna incinta. Il rosso del ghiaccio ovviamente è il sangue delle vittime. La cosa più inquietante è che ogni persona è morta in modo diverso, ma non aggiungo altro. Oltre a queste dieci persone c’è anche una bimba di 3 anni che risulta scomparsa. Il suo corpo non si trova. Ma…

chiara perseghin

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