Le signore del crime: intervista a Joy Ellis – Il cadavere nella palude

Il cadavere nella palude, (Newton Compton) è un libro che cattura il lettore e non lo molla fino all’ultima pagina, un poliziesco classico con problematiche attuali. Come nei migliori Gialli, Thriller e Noir, la narrazione non si limita all’intreccio, perché l’analisi della società e dei suoi problemi si accompagna all’approfondimento della vita e del carattere dei protagonisti e dei comprimari. Joy Ellis è una scrittrice di grande valore che ci auguriamo possa trovare il giusto apprezzamento anche in Italia- MilanoNera ha avuto l’opportunità da farsi raccontare un po’ della sua storia e dei suoi libri.

download (1)Ho letto d’un fiato “Il cadavere nella palude” e prima ancora di finirlo ho deciso che avrei comprato subito il libro precedente, “Dieci piccoli indizi”. Detto e fatto! Sono rimasta affascinata dai due protagonisti e dal modo in cui  penetri nella loro anima, condividendone emozioni e sofferenze. Mi parli di Nikki Galena e Joseph Easter?
La vita di Nikki è cambiata molto più di quella di Joseph. Lei era sulla via della distruzione; determinata a liberare la città dagli spacciatori di droga e non particolarmente preoccupata per come l’avrebbe fatto. Nessuno voleva lavorare con lei  e solo l’arrivo di Joseph è riuscito a riportarla sulla giusta strada e a farla ridiventare la poliziotta scrupolosa  che era una volta. Joseph finalmente ha trovato  la sua  direzione, una squadra che gli piace davvero e che vuole lavorare con lui.

L’ispirazione alla coppia protagonista ti è stata suggerita da qualche personaggio reale o è frutto della tua fantasia?
Entrambi i personaggi sono completamente inventati. Quando ho iniziato a scrivere Dieci piccoli indizi (Crime on the Fens ),il primo libro della serie,  Nikki Galena è semplicemente “arrivata” nella mia testa come personaggio completo. Non appena ho iniziato a scrivere di lei, sapevo esattamente il tipo di uomo che volevo come suo partner, e così  è nato Joseph.

L’argomento svolto nel secondo libro “Il cadavere nella palude” è inquietante e molto interessante. Dopo aver analizzato indizi e sbagliato diverse soluzioni Nikki e Joseph risolveranno il caso. Senza rivelare troppo, ovviamente, puoi raccontarci qualcosa di questa storia che cattura il lettore e gli impedisce di smettere la lettura?
Il cadavere nella palude è stato scritto dopo aver fatto alcune ricerche sulle conseguenze della guerra e sull’influenza che avevano sui soldati che tornavano dal servizio attivo alla vita da civili. Mi sono imbattuta in storie strazianti, specialmente quando ho letto della guerra del Vietnam e da lì sono partita per ideare la storia di Billy Sweet. Ho anche fatto delle ricerche su alcuni dei test medici fatti negli anni ’50 e ho deciso di inserirli nella trama

Anche i personaggi secondari emergono con luci e ombre del loro carattere ben raccontate: una bella squadra affianca i due protagonisti.
Devo ammettere che alcuni degli altri personaggi sono liberamente ispirati da  persone che conosco. Una volta che ho una conoscenza di base di una persona,   costruisco la sua personalità, chiedendomi: “Come reagirebbe Cat in questa situazione?” “Come si sentirebbe Dave di fronte a questo?” Presto diventano reali e quindi puoi mostrare le loro emozioni e le loro reazioni . Mi piace lavorare con i personaggi, e spero che si capisca leggendo i miei libri.

Joy Ellis credit to Luke Cole (1)Forse noi stranieri conosciamo poco la zona dove ha ambientato i romanzi: ho trovato molto attraenti le descrizioni delle Fensland, le paludi dell’Inghilterra orientale (nelle quattro contee del Lincolnshire, Cambridgeshire, Norfolk e Suffolk). Nelle pagine traspare il suo amore per questo particolare ambiente naturale, dove lei vive. Che rapporto ha con la Natura e con le Fens?
Le Fens, le paludi. Sono un posto strano, che ami o odi. E avrai già capito che io lo adoro. Come tanti altri luoghi, sta cambiando, ma ci sono ancora aree molto remote e solitarie, e questi sono i luoghi in cui ho ambientato le mie storie. Essendo così piatte , i cieli, le albe e i tramonti sono spettacolari, e ci sono tratti di banchi di mare di cui parlo spesso, che sembrano scomparire nell’infinito. Vivo in un piccolo villaggio con nient’altro che una chiesa, un municipio e una manciata di case sparse. Non esiste un sistema di trasporto e devi essere in grado di guidare per raggiungere la città più vicina. Siamo circondati da campi e acquitrini, qualcosa che i miei quattro cani amano! Non un luogo per tutti, ma meraviglioso per uno scrittore di gialli!

Vorremmo conoscere qualcosa di te: vuoi presentarti al pubblico italiano?
Ho sempre avuto un grande amore per i libri. Da bambina, a Natale o ai compleanni, guardavo sempre con speranza  i pacchi regalo in cerca di uno di forma rettangolare! Ho sempre nutrito un’enorme ammirazione per i libri e li trattavo con molta cura. Ho scritto storie fin dalla più tenera età, non amavo altro che inventare un mistero e poi risolverlo. La vita poi però si è intromessa e io sono cresciuta.. Ero un apprendista fiorista nella Mayfair a Londra nei Swinging Sixties i e negli anni poi ho sempre continuato a lavorare con i fiori. Negli anni ’80, ho anche  aperto il mio negozio di fiori a Weybridge nel Surrey, e l’ho gestito per molti anni.
Quando la recessione ci ha colpito, siamo stati costretti a chiudere , e mi sono ritrovata a tornare al punto di partenza, alla mia infanzia e alla gioia delle gioie: lavorare in una libreria! A questo punto della mia vita ho incontrato la mia compagna Jacqueline, che a quel tempo era un funzionario di polizia . Ci siamo trasferite nelle Fens, e una nuova vita è iniziata. È stato allora che ho capito di voler essere una scrittrice di gialli. Con il suo sostegno e quello di numerosi cani (tutti Springer spaniel ), il mio sogno si è finalmente realizzato.

Ci sono esperienze autobiografiche nelle tue storie o nei tuoi personaggi?
Non penso di aver usato nulla di autobiografico nelle trame, ma ogni tanto sento la mia voce in Nikki Galena!

Ci sono scrittori del passato o contemporanei che ti hanno ispirata?
Sono stato ispirata dalla  compianta Sue Townsend, autrice  della serie meravigliosamente divertente di Adrian Mole. Ho seguito un suo corso di scrittura  che ha segnato il punto di svolta nella mia vita. La sua disponibilità nel condividere le sue conoscenze,  la sua competenza , i suoi consigli e il suo tempo sono  stati  già di per sè  una grande  fonte d’ispirazione . Ho avuto la fortuna di pubblicare il mio primo libro prima della sua morte, ed è stata sinceramente entusiasta quando gliel’ho detto . Era una persona meravigliosa, divertente, con i piedi per terra, schietta. E mi manca.

C’è un libro a cui  sei  affezionata in modo speciale oppure che ha avuto un grande significato per te  e per la tua vita?
Come si può scegliere un solo  libro? Ok, se la libreria fosse in fiamme e potessi  salvare un solo libro, allora sarebbe L’alchimista , di Paulo Coelho. È una leggenda, quasi una fiaba, ma piena di saggezza e, soprattutto, ti insegna a seguire i tuoi sogni.

Ci sono idee, messaggi che vuole trasmettere al lettore attraverso la sua scrittura?
Penso che chiunque scriva un romanzo poliziesco vuole che ci sia un messaggio: che il bene trionfi sul male. So che la vita non è così, e spesso i miei personaggi lo capiscono a loro spese, ma soprattutto, devi continuare a provare e non permettere ai cattivi di vincere!

download (2)Hai  scritto molti libri: ci puoi parlare degli altri protagonisti, delle altre serie?
Le mie altre serie principali sono i libri DI Jackman e DS Marie Evans. Sono un po’ più crudi e più psicologici dei libri di Nikki Galena. Jackman proviene da una famiglia privilegiata e ha frequentato l’università. Tutta la sua etica lavorativa si riassume nell’essere un buon detective. Non ha l’ambizione di diventare il capo della polizia, vuole restare un ispettore e lavorare in prima linea. Il suo sergente, Marie, in parte gallese, in parte Fenlander, è più vecchia di lui, e non ha istruzione universitaria.Ha scalato la gerarchia, da semplice   agente  a CID ed è molto astuta. Lei è una amazzone a cavallo di una moto, e sebbene i due siano agli antipodi come carattere, , si amalgamano  perfettamente e rispettandosi  l’un l’altro e riconoscendosi i rispettivi meriti. Insieme formano un’ottima squadra.

Alcuni tuoi libri sono anche audio e-books e nel 2018 sei  stata finalista per il premio dell’APA Audie Award per i migliori audiolibri nel mondo. È un nuovo modo per conoscere i libri…
Ero felicissima e onorata  di essere nella finale  degli Audie Awards con un elenco di nomi così famosi. Ora siamo stati selezionati con lo stesso audiolibro (The Lost Daughters) per i British Book Awards, i Nibbies. Sono davvero  fortunata ad avere l’incredibile Richard Armitage che narra la serie di Jackman, e penso che abbia fatto un lavoro veramente straordinario!
Adoro gli audiolibri,, specialmente quando guidi o fai lavori noiosi, come stirare!

Io non vedo l’ora di leggere le nuove avventure di Nikki e Joseph tradotte in italiano. Ci sarà una nuova pubblicazione? E nuove traduzioni di altre serie?
Infine, spero davvero che tu possa leggere le traduzioni tutti  i libri di Nikki Galena, ce ne sono nove, con un altro appena finito, e anche la serie di Jackman. Sarebbe un tale onore vederli tutti in italiano!

MilanoNera ringrazia Joy Ellis e la Newton Compton per la disponibilità.
La foto di Joy Ellis è di @Luke Cole

Tiziana Viganò

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