Bell’abissina – Carlo Lucarelli



Carlo Lucarelli
Bell’abissina
Mondadori
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Bell’abissina di Carlo Lucarelli è un “progetto” del Giallo Mondadori sicuramente ben riuscito. In questi termini ne parla lui stesso, nei ringraziamenti. 

Nella novella d’investigazione classica si è alla ricerca di un equilibrio fra un’indagine che si dipana e un investigatore che si rivela, che mostra cioè il suo carattere e le sue debolezze. 

Chi è stato? È senza dubbio un interrogativo fondamentale, che va di pari passo con il quesito Chi indaga? Un investigatore che non conduce solo alla risoluzione del caso, insomma, ma soffre e sbaglia, con deduzioni che nascono dal contesto in cui vive e dalle sue frequentazioni. 

Carlo Lucarelli in Bell’abissina (Mondadori, novembre 2022) ci mostra questo equilibrio. Il suo commissario Marino è alle prese con un intricato caso che può addirittura mettere in crisi il regime, ma dal modo di porsi coi collaboratori, da come osserva la scena, o dalle abitudini (ad esempio di bere Sambuca) ci dice già tutto riguardo la sua caratterizzazione come uomo.

Lucarelli è maestro nel riportare sulla carta pochi e sapienti cenni, tanto da rendere i suoi protagonisti degli esseri umani all’interno di un microcosmo, per i quali si prova empatia. Un flusso narrativo avvincente, che talvolta viene rallentato da un filo di pensiero, uno stralcio di memoria. Il risultato è una lettura piena, poiché quel che viene sottaciuto è di gran lunga più prezioso di quel che viene mostrato.

Più che una caccia a un assassino abituale, si potrebbe dire che in questa storia il commissario Marino si cimenti nel faticoso ruolo di salvare una ragazza dalla morte: la bella abissina del titolo.

Nell’ottobre del 1937 la cosiddetta “Squadra Fognature”, ovvero un comando atto a perlustrare il sottosuolo delle strade da cui deve passare il Duce, trova il cadavere sgozzato di una donna.

Tre anni più tardi, a Cattolica, il commissario Marino, che in gran segreto è antifascista, riceve una dritta da uno di quegli ex agenti. Con una descrizione del cadavere che lo coinvolgerà a tal punto da perderci il sonno.

La donna uccisa e gettata nelle fogne interseca la famiglia di Francone Brandimarzio, un imprenditore che ha fatto fortuna nelle Colonie d’Africa, e che adesso si è ritirato proprio nella cittadina romagnola, a vita privata, insieme al figlio Attilio e a una bella ragazza eritrea.

Marino sa che la famiglia Brandimarzio è intoccabile, poiché mantiene i gerarchi corrotti, con denaro sporco.  Egli dovrà smascherare un assassino e batterlo sul tempo, per impedire che uccida ancora. Ma non solo, perché l’indagine diventa pericolosa per la sua stessa posizione, nonché vita, dato che la possibilità di smascherare se stesso si rivela altamente probabile.

Bell’abissina si rivela una lettura piacevole e accattivante, per quanto breve. 
Lucarelli è bravo ad esporre i fatti, nella prima parte. Oltre a creare il perfetto clima dell’epoca: un 1940 che vede l’imminente entrata in guerra dell’Italia. A farci sospettare, nella seconda, concordando col nostro investigatore. Poi però è un maestro assoluto nel mescolare le carte, proprio quando si pensava di avere capito tutto, di essere magari anche più in gamba dello stesso Marino.

E invece il più in gamba di tutti rimane sempre l’autore! 

Cristina Biolcati

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