In un mercoledì sera come tanti, Enrico Radeschi si trova a cena in un ristorante argentino a Milano. Improvvisamente la zona intorno risuona di sirene e lampeggianti. In un appartamento poco distante hanno trovato una prostituta assassinata. Enrico, giornalista free-lance e per di più amico del vicequestore Loris Sebastiani, decide di curiosare in giro… odorando già lo scoop.
Lunedì mattina, linea della metropolitana 2 di Milano in tilt, tutto bloccato: un uomo è finito sotto il treno. Sembra suicidio, ma una testimone riferisce che in realtà è stato spinto.
Pochi giorni dopo il fiume Lambro restituisce il corpo di un uomo, non è annegato, è stato selvaggiamente picchiato e buttato nel fiume. Nel suo appartamento trovano una piantina della metropolitana di Milano, forse progettava un attentato.
E continuano gli omicidi delle prostitute, andandosi a collegare con un caso analogo di una decina d’anni prima.
Sullo sfondo di una Milano autunnale, con le sue piogge e le sue nebbie, Roversi ci consegna la prima avventura di una coppia di tutto rispetto. Enrico Radeschi è un giornalista free-lance, hacker di media bravura e gestisce un web-magazine dal nome Milanonera (sarà un caso??). Vive in un appartamento da scapolo con la compagnia di un cucciolone di Labrador dal nome Buk. Scorrazza su e giù per Milano a bordo del Giallone, una vespa del 74 un tempo rossa, ma che dopo svariate mani di vernice torna a nuova vita gialla, da cui il soprannome… perché il Giallone non è uno scooter, ma una missione, soprattutto quando decide di lasciarti a piedi sotto un temporale. L’altra metà della coppia è il vicequestore Loris Sebastiani, amante dei toscanelli, del buon vino e delle belle donne, soprattutto giovani. Infatti dopo il divorzio decide che non è fatto per la monogamia e le sue frequentazioni femminili sono veramente brevi, resistono il tempo di un tour enologico per cantine o al massimo fino a quando la poverina di turno non avanza richiesta di portare la relazione su una base un po’ più solida.
Insieme cercano di venire a capo di quanto sta succedendo in città. Sebastiani chiede l’aiuto di Radeschi e della sua abilità al computer, nonché della sua penna giornalistica, in modo da far uscire sul giornale solo le notizie utili ai fini dell’indagine. Radeschi, da parte sua, ben si presta alla cosa, garantendosi notizie di prima mano per il suo scoop che integra anche con indagini private nei bassifondi milanesi.
Oltre la storia, che scorre comunque molto velocemente, Roversi in Blue Tango ci omaggia di diverse chicche, disseminate qua e la’. Intanto il titolo, dalla canzone di Paolo Conte che il protagonista ascolta sempre. Il cane, Buk, omaggio a Bukowsky, di cui Roversi è un vero estimatore. Radeschi, mentre cucina, sfuma gli scampi in padella con il Calvados (eh… l’Alligatore di Carlotto) e legge l’ultimo noir di uno scrittore siciliano (chissà chi è??!) E molte altre ancora, citarle tutte significherebbe togliere il gusto alla lettura. La coppia Radeschi-Sebastiani è simpatica e divertente, non resta che andare avanti con gli altri libri della serie.
Blue Tango
Lucia Cristiano