Come miss Marple



vito g. testaj
Come miss Marple
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Cecilia č una giornalista che vive e lavora in uno sperduto paese di campagna, il Borgo. Dove non č che proprio non accada nulla.
Accade, ad esempio, che il direttore della Xida, un’azienda che ha messo gli occhi su un terreno su cui compiere una speculazione che risulterebbe devastante per la comunitŕ, venga trovato assassinato. Solo qualche ora dopo un’intervista rilasciata proprio a Cecilia e successivamente a un oscuro fatto che, nella testimonianza di un’amica della cronista, lo ha visto in veste di aggressore.
I morti incominciano a declinarsi al plurale. Per questo ci sarebbe la polizia e l’autoritŕ giudiziaria. Con tanto di commissario appena giunto in paese.

Eppure Cecilia non ce la fa a estraniarsi da quel groviglio criminale che, al di lŕ delle’evidenza, le sembra nascondere un’autentica. Anche perché il mistero incomincia a entrare nella sua stessa vita quotidiana. Iin compagnia del fido cane Sherlock, si mette sulle tracce dell’assassino.

Come la signora di Agatha Christie. Sfidando i rovesci del suo personale destino conduce una sua personale inchiesta, pregando che fiuto e logica si amalgamino in modo da renderla fantasma tanto al responsabile quanto all’autoritŕ.

Come miss Marple č il titolo del nuovo romanzo di Vito G. Testaj, scrittore, attore e commediografo. Dal gusto corposo per la parola (e non poteva essere altrimenti), spesa con forza impressiva tanto nello stendere il canovaccio del racconto quanto nei virgolettati. La storia scivola come un poliziesco perfetto. Forse troppo. Dove l’eccesso?
Gira che ti rigira č proprio nella front woman.
La cui abilitŕ suona un po’ forzata, tanto completo e professionale risulta il ragionamento investigativo che la porta ad agire. Come se dentro le vesti della giovane cronista alberghi proprio la migliore miss Marple e non un succedaneo dilettante che agisce alla bisogna. Una perfezione che stona.
Piů credibile il bambino dell’ultimo Francesco Recami, se proprio vogliamo comparare due investigatori involontari. Che l’autore si sia innamorato del suo personaggio a tal punto da perdere il controllo del realismo nello sviluppo della storia? Sia chiaro: saltato a pié pari l’ostacolo, a voi un thriller per la notte. Godibile per tensione di scrittura e ambientazione.

corrado ori tanzi

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