L’ossessione – Wulf Dorn



Wulf Dorn
L’ossessione
Corbaccio
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L’ossessione di Wulf  Dorn ci riporta dove tutto era cominciato, alla Waldklinik di Fahlenberg.
Sono passati undici anni dalla pubblicazione di La psichiatra, successo mondiale diventato un long seller e di cui da sempre i lettori avevano chiesto un seguito.
E sebbene avessimo avuto qualche notizia del protagonista  Mark Behrendt e della Waldlinik in altri romanzi, rimaneva forte la curiosità di sapere se personaggi e ambientazioni sarebbero prima o poi ritornati. E, come racconta  Dorn nei ringraziamenti, proprio grazie anche alle insistenti richieste dei lettori, ecco che il ritorno è diventato realtà. Dopo i fatti narrati ne La psichiatra, Mark ha perso l’abilitazione all’esercizio della professione medica , ha lasciato Fahlenberg e vive in uno squallido appartamento. La disperazione per la morte della fidanzata Tanja, investita da un’auto pirata l’ha lasciato in una profonda crisi. La sua vita è tormentata da incubi e pensieri suicidi  E’ convinto si sia trattato di un omicidio e annota in un quaderno nero tutto ciò che era successo prima dell’incidente. Il desiderio di vendetta, forte e ossessivo, condiziona pesantemente la sua esistenza. E poi ci sono quel biglietto che gli era stato recapitato con scritto “tra noi non è ancora finita” e la voce dell’autista dell’auto che poco prima di investire Tanja gli aveva detto “ehi, dottore”. Per molto tempo Mark ha annegato il dolore e i ricordi nell’alcool, allontanando tutti. Solo una persona gli è rimasta vicina, Doreen, che lo ha aiutato nel percorso di disintossicazione. Ma proprio la sera in cui stanno festeggiando il primo anno di Mark senza alcool, Doreen viene rapita. Per rivederla sana e salva Mark dovrà seguire gli indizi che gli vengono dati dal rapitore e tornare a Fahlenberg e alla Waldklinik. Ha solo due giorni di tempo per far luce sul passato e salvare la sua amica. Con questo nuovo thriller  psicologico Wulf Dorn ci porta ancora una volta nei meandri nella mente umana a sondare il labile confine tra ragione e follia, tra incubo e realtà, dove la vendetta è l’unica forma di giustizia ammissibile e  la chiave di tutto è nascosta nel passato. L’ossessione, come sempre nel caso di Dorn,, rappresenta un viaggio negli angoli bui dell’animo, in quell’oscurità dove da sempre si nascondono mostri, ombre e misteri che possono condizionare la vita reale  e che l’autore ha sempre dimostrato di saper raccontare, convincendo. Il mistero nasce nella nostra mente, perché il cervello è  un grande illusionista e il subconscio può creare realtà fasulle. Lo stile di Dorn è come sempre lineare e coinvolgente, abile nel creare un mondo in cui immergersi. Non mancano immagini e suggestioni tipiche dell’horror che Dorn ha sempre dichiarato di amare e questa volta ci sono qua e là anche alcuni  riferimenti ad altri suoi libri. E poi, chi sarà quel noto autore tedesco che ha scritto un libro su degli strani bambini e che una notte ha soggiornato nella pensione di Fahlenberg?

Cristina Aicardi

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