Paola Rambaldi oltre a essere un personaggio seguito e amato dai sui amici di Facebook, qualcuno che riesce sempre a intrigare e coinvolgere nelle sue intelligenti e briose trovate, è anche una scrittrice che ci sa fare. Un’autrice poi, e ce l’ha già dimostrato nei suoi libri e racconti, in grado di riuscire con pungente ironia a descrivere con rara lungimiranza certi particolari giri provinciali piccolo borghese (zona di riferimento Emilia e Romagna) e creare a suo modo al limite del caricaturale tutta un sequela di personaggi. E il suo intrigante narrare, rispettoso ma anticonformistico, si esalta nella vasta rappresentanza di facce e storie legate e connesse alla sua “Brisa”, una donna non sposata (mal amata e ohibò vergine) sulla trentina, un metro e settantacinque di altezza, bel fisico, volto allungato, capelli lunghi e il naso gobbo, che sorride poco e ha una vistosa eterocromia, ovverosia un occhio di un colore e uno di un altro..
Originaria di Gorino, un piccolo paese alle foci del Po, dove esercitava le sue arti di “stria” (strega), arti riservate soprattutto a ritrovare gente scomparsa, a scoprire la serietà di potenziali futuri generi e a individuare il sesso dei nascituri. Brisa infatti è una specie di sensitiva con la facoltà di leggere il futuro: ovverosia le fortune e le disgrazie destinate alle persone anche solo strofinando i lunghi capelli neri su una loro fotografia.
Il tutto corroborato da pietosa empatia, ma Brisa, sissignori, ha anche un’ altra vocazione: quella di finire in qualche modo sempre in mezzo a situazioni insensate e talvolta pericolose…
1963. Secondo romanzo, sei anni dopo, con per protagonista la nostra anti eroina emiliana, ma stavolta dai pronunciati toni gialli noir . Brisa infatti in questa occasione si troverà addirittura trascinata a collaborare e a coinvolgere dei carabinieri nei suoi “affari”..
La sua vita è cambiata per colpa delle pene di amore con Primino, l’ex fidanzato che ha lasciato, ma si è prontamente consolato con Novella, una giostraia con la quale ha fabbricato a spron battuto una figlia biondissima.
Brisa si è trasferita a Castello di Serravalle in casa della zia Corpodicristo, vedova con quattro figli: Ciro meccanico, Azzo con sul groppone l’aziendina familiare di pompe funebri, Sara, infermiera e Cheti diplomata sarta. A Castello di Serravalle , mercè i buoni uffici di Desdemona, amica della cugina Sara e brava lettrice di carte , per non pesare troppo sul bilancio domestico, ha trovato lavoro come assistente presso il dottor Sarti, un dentista di Bologna in via Massarenti. Con per secondo preciso compito usare ogni mezzo, anche la magia, per aumentare il giro di clienti dello studio. E l’accoppiata Desdemona Brisa funziona alla grande. Tanto da suggerire a Desdemona di proporre a Brisa di trasferirsi a casa sua a Ca’ dei Mulini e mettersi in società…
Durante un’economica gita all’Isola d’Elba, organizzata dal parroco a fine giugno, l’intervento di Brisa in vacanza con i cugini, ha permesso di salvare la vita a Jolanda, una ragazza, la figlia del maresciallo, caduta dal traghetto.
L’annegata mancata interrogata sotto choc taceva. Non ricordava cos’era successo ? Oppure? Ma si era trattato di un incidente? O la faccenda nascondeva qualche particolare segreto?
Ma, tornati a casa appena dopo tre giorni, ai primi di settembre un’angosciata telefonata da Gorino della cognata Smamarela e del fratello Cuper, riporterà provvisoriamente Brisa a casa, accompagnata in macchina dal cugino Azzo, l’addetto alle pompe funebri. Nello scavo in mare per la costruzione di una piattaforma su cui appoggiare il santo per l’annuale benedizione dei pescatori di Gorino, è stato rinvenuto il baule allora rubato a Don Celso, il parroco, con dentro il cadavere di suo nipote Lucianino, scomparso più di sei anni prima. I suoi genitori speravano ancora, ma Brisa se lo sentiva che era morto. Da allora, quando pensava a lui, lo vedeva solo immobile imprigionato dall’oscurità. Il corpo del bambino è ancora praticamente intatto. Manca solo uno dei sandalini….
Ma tornati indietro a Castello di Serravalle zac: un nuovo mistero. Dove è finita la vecchia Avemaria, vicina di casa dei Corpodicristo scomparsa mentre portava fiori al cimitero? La cercano angosciati i biondi nipoti gemelli…
Il traferimento di Brisa in casa di Desdemona a Cà dei Mulini scombussolerà provvisoriamente i rapporti con zia e cugini, ma per fortuna poi tutto si aggiusta e passa. Intanto, mentre alcuni angosciosi misteri del passato sono alla ricerca di una plausibile spiegazione, nuovi volti bussano mentre vecchi e mai sopiti amori si ripresentano alla sua finestra.
Brisa, suo malgrado, si troverà costretta a rincorrere una forsennata farandola di avventure che vanno dall’Isola d’Elba al Castello di Serravalle, da Gorino, a Minerbio e da Cà dei Mulini al centro di Bologna. Avventure che potrà superare solo in virtù della sua presenza di spirito e delle sue innate capacita mentali. Avventure che celeranno ohimè anche la morte di bambini e la relative indagini. Ma della trama non si può dire altro, ho già scritto abbastanza. Posso solo aggiungere che è affollata da tutta una fantastica e coinvolgente panoramica di avvenimenti concatenati tra loro, di personaggi molto particolari e di una sequela di colpi di scena (spesso inattesi o addirittura sbalorditivi). Un raccontare che impegna il lettore in un vortice di situazioni al limite, obbligandolo a divorare pagine su pagine, mentre la Rambaldi gli serve su un piatto d’argento, con la sua innata sottigliezza, di volta in volta grottesco e dramma, mischiati a stravaganti tradizioni di un’atmosfera squisitamente popolare. Un mondo fatto di tutto e di niente, dove contentezza, ignoranza e crudeltà vanno avanti insieme, tranquille, a braccetto.
Imperdibile l’esplicita descrizione della tisana, l’inimmaginabile concimazione degli splendidi fiori della serra della zia di Brisa.
Un noir paesano divertente, dissacrante, sanguinario e terrificante, guarnito da un eccellente repertorio musicale dell’epoca e da tutti i fatti più eclatanti, persino catastrofi ambientali (vedi diga del Vayont) e poi nascite, morti, scandali ecc. ecc. di divi dello spettacolo e personalità politiche (c’è persino l’assassinio di Kennedy) avvenuti nel mondo intero.
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