Patrizia Debicke van der Noot
L’oro dei Medici
Tea
LE CONTRADDIZIONI DI UN’EPOCA E DI UNA FAMIGLIA TRA SPLENDORE E DECADENZA, CULTURA E RAPACITÀ SENZA SCRUPOLI
Granducato di Toscana, 1597. L’Italia è ormai caduta in mano agli eserciti stranieri, ma fastosa è la sua cultura e floridi i suoi commerci oltre i confini. L’Europa ne riconosce e ne ammira lo splendore e l’eccellenza. I banchieri più potenti al servizio dei sovrani europei sono italiani, genovesi e fioren-tini. Firenze è uno Stato ricchissimo sotto la guida di un’illustre famiglia di mercanti e banchieri: i Medici. Il loro oro fa invidia a tanti e, chi non riesce ad averlo in prestito, tenta di sottrarlo in modo subdolo e illecito. Organizzando ad esempio un orrendo ricatto nei confronti del granduca Ferdinando I. Ricatto di cui verrà subito a conoscenza il fratellastro di Ferdinando, don Giovanni de’ Medici, geniale architetto, ingegnere, poeta e musicista, nonché comandante della flotta granducale e amante delle belle donne. Così, tra Livorno, Firenze e Ajaccio, in bettole malfamate e in palazzi e dimore aristocratiche, Don Giovanni insieme al capo della polizia del Granducato, condurrà un’indagine che lo porterà a scoprire i mandanti e ad affrontarli in un’epica battaglia navale al largo delle coste toscane.
«Come Don Giovanni sospettava e temeva, gli uomini che facevano parte del complotto contro il granduca, erano già a Firenze da giorni. Erano pronti,il piano prestabilito sarebbe dovuto scattare il 3 dicembre, giorno previsto per la prima rappresentazione della Dafne».