Delitti a Fleat House – Lucinda Riley



Lucinda Riley
Delitti a Fleat House
Giunti
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Ci sono gialli concepiti come grandi labirinti, dove false strade portano continuamente a un vicolo cieco. Dopo l’illusione iniziale, bisogna quindi tornare indietro e ricominciare da zero. Eppure sono talmente bene architettati, che, se il lettore s’impegna, gli indizi conducono realmente al centro del mistero. E da lì, una volta individuato il fulcro, uscirne sarà possibile. Una soddisfazione profonda si proverà allora nell’avere individuato l’assassino. Delitti a Fleat House, l’unico thriller dell’autrice bestseller irlandese Lucinda Riley, è uno di questi.

Il libro è stato scritto nel 2006, così come spiega il figlio Harry nella Prefazione, ispirandosi a luoghi reali, in particolare una scuola del Norfolk che i quattro fratelli, figli della scrittrice, hanno frequentato. Senza le nefaste conseguenze, s’intende.

Pubblicata in Italia nel maggio 2022 da Giunti, con la traduzione di Leonardo Taiuti, fino ad ora l’opera era rimasta inedita. Per preservare la memoria della Riley, deceduta nel giugno 2021 a causa di un tumore all’esofago, è stato fatto un lavoro di editing “leggero”. È sempre il figlio a svelare questo particolare. Chissà, si chiede, cosa sua madre avrebbe voluto cambiare pubblicando adesso, nel 2022? Siamo però un po’ tutti concordi che l’opera sia perfetta così. D’altra parte, lei non ne aveva bisogno, dato che la sua scrittura è incisiva, credibile e cinematografica. Affatto difficile, tanto che io ho divorato le 486 pagine in due soli giorni. Perché è una vicenda che prende e crea dipendenza. Interessante anche la figura della protagonista, l’ispettrice Jazz Hunter, che meriterebbe una serie tutta sua, se Lucinda Riley non fosse appunto deceduta.

Siamo nel gennaio 2005 e nell’austero dormitorio inglese del college di St. Stephen, chiamato Fleat House, un ragazzo viene ritrovato cadavere. In principio si crede a causa di una crisi epilettica, ma l’autopsia rivela che in realtà sia morto per uno shock anafilattico, in quanto Charlie Cavendish (quello il suo nome) era allergico all’aspirina.

Il caso viene affidato all’ispettrice Jazz Hunter, senza troppa convinzione iniziale, poiché ella accetta soltanto per fare un favore al suo capo. Jazz si è appena trasferita in un cottege nella campagna del Norfolk, non lontano dalla scuola, dopo essersi presa un periodo sabbatico dalla polizia di Londra, a causa di problemi personali.

In realtà l’indagine l’appassiona da subito, anche perché la giovane ispettrice è dotata di un grande acume e, al tempo stesso, di empatia. Questo fa sì che faccia le cose con minuziosità, interrogando personalmente tutti i sospettati, senza tralasciare nessuna pista. 

Perché un diciottenne che sapeva sin dalla nascita di doversi tenere lontano dall’aspirina, ne avrebbe ingoiate addirittura due compresse? Jazz Hunter e la sua squadra sospettano che qualcuno abbia manomesso le pastiglie per l’epilessia, che il ragazzo prendeva ogni sera, in maniera premeditata. 

Quando poi viene ritrovato un secondo cadavere e dal collegio scompare un altro ragazzino, è chiaro che non siano coincidenze. Qualcuno a Fleat House agisce nell’ombra, avendo ordito un piano ben preciso. “Una morte che può essere stata accidentale possiamo quasi sopportarla, ma due… due è pericoloso.”

Nemmeno la sfera privata viene trascurata, poiché l’ispettrice Jazz Hunter deve fare i conti con un ex marito invadente, che purtroppo ancora ama, e un padre malato. E queste ultime sono le pagine più toccanti, dove chi legge si può immedesimare in situazioni dolorose vissute coi propri genitori, che riguardano tutti.

Le morti misteriose porteranno a segreti sepolti nel passato, da sviscerare al fine di mettere in fila tutti i tasselli. E scrutando fra le righe, si giungerà alla soluzione.

Per poi approdare ai Ringraziamenti, sempre per voce del figlio, e beneficiare del mantra di Lucinda Riley. Un suo personale consiglio: “Cogliete l’attimo, vivete l’istante e godetevi ogni secondo della vita. Anche quando è difficile”. L’intento che in tempi non sospetti ha dato alla sua protagonista, Jazz Hunter. Un personaggio carismatico che resterà nel cuore dei lettori.

Cristina Biolcati

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