Delitto a Tokyo – Keigo Higashino



Keigo Higashino
Delitto a Tokyo 
Piemme
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Il mondo della letteratura noir giapponese, estremamente ricco di geniali scrittori,  oltre ad essere una piacevole lettura  rivela anche una realtà che non è quella iconografica da cartolina  cosicchè un romanzo poliziesco diventa uno spaccato sulla loro cultura. 

L’estrema formalità nei rapporti interpersonali anche in famiglia, il senso dell’onore spinto al di là del ragionevole,  almeno secondo la cultura occidentale, tale che un banale incidente stradale può dare l’avvio ad una serie di eventi di tale gravità da essere causa della rovina di famiglie per diverse generazioni, il continuo scusarsi piegando il capo ed il dorso anche per le domande inevitabili durante l’indagine, sono alcuni dei motivi per i quali leggere questo romanzo ci intriga e al tempo stesso ci sorprende nel riconoscere abitudini tanto diverse dalle nostre.

Ecco in sintesi la trama.    Quando,  in una notte di novembre,  viene ritrovato il cadavere di  un noto e stimato avvocato nella propria auto ferma in un vicolo chiuso al traffico la polizia pensa di trovarsi davanti ad un caso giudiziario complesso che, inaspettatamente, si risolve quasi subito con la confessione del presunto colpevole.

A questa confessione non credono né la figlia della vittima né il figlio del colpevole, tra i due ragazzi nasce una profonda empatia che li porterà a cercare la verità contro tutti addentrandosi in un passato oscuro e pieno di bugie.

Alla loro ricerca della realtà dei fatti si affianca l’indagine dell’ispettore Godai, tutti ossessionati dalla necessità di capire e di far luce su una vicenda per niente chiara.

E man mano che le ricerche vanno avanti i ragazzi, diversi come il giorno e la notte tanto che il titolo originale del romanzo è “Il cigno e il pipistrello”,  a modo loro non di arrendono di fronte a quella che sembra essere l’inconfutabile verità dei fatti andando oltre testardamente.

La scoperta della verità porterà dolore, stupore e voglia di espiazione e riscatto, non a torto questo romanzo è stato definito dalla critica letteraria il “Delitto e Castigo” giapponese.

La narrazione procede spedita, i dialoghi veloci precisi coinvolgono il lettore rendendolo protagonista della storia, tutti i personaggi sono descritti in modo chiaro  persino nella descrizione delle loro abitudini alimentari, tutti i luoghi sembrano fare parte di un mondo conosciuto e frequentato abitualmente.

   Una caratteristica molto particolare è la dettagliata descrizione dei posti di ristoro, siano modeste trattorie dal cibo comunque ottimo, siano lussuosi ristoranti dove oltre ad una serie di portate all’altezza si possa pure godere di una vera privacy.

La recensione vi ha convinto a leggere questo libro?

Se la risposta è sì, posso assicurarvi che non ve ne pentirete!

Roberta Gatto

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