Dracula in salsa bolognese. Morozzi, con il suo nuovo romanzo, si cimenta con il mito del vampiro e lo fa a modo suo. Con una storia che mescola i generi e molta ironia. Dracula assomiglia a Robert Downey jr (più alto però, almeno di una ventina di centimetri), sfrutta l’ombra dei portici per girare indisturbato anche di giorno e, oltre al sangue, ama anche il buon vino. Una volta ogni cento anni torna a Bologna per giocare a scacchi con un misterioso personaggio che muore e risorge cambiando ogni volta sesso e vive in un palazzo dove abitano quattro personaggi che gli affezionati lettori dello scrittore bolognese conoscono molto bene. Lajos, l’Orrido, Lobo e la Betty (protagonisti de L’era del porco). La partita a scacchi, tuttavia, non ha luogo perché qualcuno ha ucciso l’avversario di Dracula. Potrebbe essere stato Primo, il terribile nemico che lo ha prima vampirizzato e poi gli ha ucciso l’amata moglie in modo orribile, e Dracula è deciso a dargli la caccia e vendicarsi. Con l’aiuto di Lajos, che si trova pertanto catapultato suo malgrado in una storia di vampiri, mezzi umani e personaggi più o meno immortali. Lajos che deve anche destreggiarsi fra il ruolo di improbabile spalla del signore della notte, storie d’amore finite e nuove relazioni che non sempre sa come gestire. C’è dell’altro, però. Perchè Bologna non si fa mancare nulla e oltre ai vampiri si trova a dover fare i conti anche con un serial killer che uccide le sue vittime con indescrivibile e inquietante ferocia. Una serie di efferati delitti che, casualmente o forse no, iniziano proprio con l’arrivo in città di Dracula e che troveranno una soluzione solo nell’imprevedibile e pirotecnico finale.
Fra citazioni musicali, rimandi a fumetti cult e una città che è perfetta per ambientarci storie misteriosi e a tratti surreali, la lettura scivola senza pause grazie all’incastro decisamente riuscito fra l’intreccio e i personaggi che lo animano. Intriga e coinvolge perché se Dracula è una figura affascinante della quale non ci si stanca mai di leggere, lo stesso vale per gli altri protagonisti del romanzo. Caotici e imprevedibili. Fragili nelle loro debolezze, forti nella loro indistruttibile amicizia.
Dracula ed io
Ferdinando Pastori