J. R. Lansdale – Elefante a sorpresa



J. R. Lansdale
J. R. Lansdale
Einaudi
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In una serata di pioggia torrenziale Hap e Leonard stanno rientrando a casa in auto quando una ragazza attraversa loro la strada. E’ in stato di shock e la pioggia non riesce a lavare il sangue che le scorre sul viso.
Senza esitazione decidono di aiutarla, soprattutto quando capiscono che la ragazza è inseguita da tipi tutt’altro che raccomandabili. Inizia così la nuova avventura della mitica coppia di amici nata dalla penna dello scrittore Joe R. Lansdale. Un romanzo che è un susseguirsi unico di colpi di pistola e inseguimenti, sotto un uragano che si abbatte sui nostri eroi con una violenza incredibile. Hap è come sempre la voce narrante di un romanzo che si trascina fin dall’inizio, meno appassionate di quelli che lo hanno preceduto. A tratti sembra essere un libro “stanco”, atmosfera forse voluta dallo scrittore stesso per dare l’idea della stanchezza che provano i protagonisti, ormai due vecchietti con alle spalle diverse avventure. In particolar modo Hap che è sempre stato il più riflessivo e introspettivo dei due, ma in Elefante a sorpresa sente il peso di tutti gli omicidi che ha compiuto in passato, poco importa che fossero inevitabili, o comunque comandati da un senso di giustizia. Hap non è mai stato un assassino freddo, lucido e distaccato, ma ora sembra combattere con un senso di colpa che lo attanaglia. E’ ormai a capo di una famiglia allargata, con la moglie Brett, la figlia Chance e Reba, la ragazzina “adottata” in un dei precedenti romanzi e sente su di sé tutto il peso delle responsabilità che questo comporta. Leonard, di contrasto, non esita un attimo a lanciarsi in soccorso di una donna, inseguita dalla Dixie mafia, alla quale hanno tagliato la lingua per impedirle di parlare. Leonard segue sempre il suo ideale di giustizia e quando una piccola mano bianca come la neve afferra la sua nera come il carbone sa che non si arrenderà mai e farà di tutto per salvare la giovane, svelando la sua umanità, rispetto agli altri romanzi dove appariva più coriaceo. Al confronto con gli altri libri della serie, soprattutto i primi, Elefante a sorpresa risulta un po’ sottotono, i dialoghi al vetriolo a cui eravamo abituati sono pochi e manca quasi completamente l’adrenalina che lo scrittore riusciva a trasmettere. Le pagine con le riflessioni di Hap sono malinconiche, come quelle di un personaggio ormai sulla via del tramonto, ma per chi, come me ha letto i precedenti è quasi d’obbligo leggere anche questo, più che altro per la stima nei confronti dell’autore e per l’affetto nato verso i protagonisti di racconti memorabili.

Lucia Cristiano

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