Fred Vargas – Tempi glaciali

Parigi, Francia: scenario di innumerevoli e affascinanti eventi storici, un teatro ricco di storie intense e, alle volte, agghiaccianti e macabre; è il caso di due apparenti suicidi che sconvolge e mobilita tutta l’Anticrimine del tredicesimo arrondissement di Parigi. Un gruppo stravagante e variegato, tra cui spicca l’affascinante commissario Jean-Baptiste Adamsberg: a far partire gli ingranaggi della ricerca è il ritrovamento di due corpi, due cruente scene caratterizzate da uno strano simbolo scarabocchiato con il sangue, all’apparenza indecifrabile. Diventa quest’ultimo il perno attorno a cui si diramano innumerevoli trame che attraversano l’Europa intera e trasportano il lettore nel passato con salti temporali finemente descritti dalla Vargas: ci si affaccia tra le pagine nella violenta Rivoluzione Francese, che si rivelerà un evento cardine nell’influenza di uno strano gruppo di uomini presenti nella storia; ma non finisce qui. Infatti, il tutto viene scandito dal racconto di oscuri eventi che trovano il loro sfondo tra i ghiacci islandesi. Fred Vargas descrive in modo spaventosamente realistico un passato rivoluzionario senza esclusione di dettagli che conferiscono spessore alla lettura, rendendola mai scontata e regalando con ogni pagina un crescendo di curiosità e inquietudine; stupisce l’accostamento di ciò che rappresenta il nostro passato storicamente accertato e la componente fantastica fatta di demoni e strane leggende. Un caso, quello del commissario Adamsberg, sicuramente peculiare e intriso di sorprese, che si risolve in pagine scorrevoli ed efficaci.