Il labirinto di ghiaccio – Valerio Varesi



Valerio Varesi
Il labirinto di ghiaccio
Garzanti
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La Parma dei noir di Valerio Varesi, con le sue nebbie e delitti, è lontana in questo nuovo romanzo dove non compare il commissario Soneri. Del resto Varesi ha pubblicato nove libri non noir, seguendo la sua passione etica, sociale e politica, le sue critiche alla società e alle sue devianze, sempre in evidenza nei suoi scritti. Varesi dice di aver preso ispirazione dalla cronaca, come spesso nei suoi libri: nelle Alpi austriache furono trovati cunicoli scavati in un ghiacciaio che si stava ritirando. La sua scrittura superlativa trasforma una notizia in un romanzo ricchissimo di spunti psicologici.

Il protagonista è un uomo che per qualche oscura – almeno all’inizio – ragione decide di scomparire dal suo mondo di agi e successo per vivere come un primitivo in un ambiente ostile, remoto e inaccessibile, un ghiacciaio. Non essere trovato è la sua ossessione, ma anche la sua necessità. Nel ghiaccio scaverà un labirinto di gallerie, protezione, via di fuga, ma anche simbolo della sfida a se stesso, della sofferenza e del sacrificio che vincono sulle forze impari della Natura che non perdona.

Sto compiendo un’impresa unica, irripetibile. E finalmente sono me stesso, originale  e inconfondibile.

Conosce molto bene quella appartata valle di montagna, dato che ci era nato e la sua famiglia era molto conosciuta in paese e nella zona. Un mondo chiuso che nasconde segreti di oggi e del passato, anche remoto: durante la guerra su quello stesso ghiacciaio hanno combattuto e sono morti tanti soldati. Cadaveri, armi e reperti emergono grazie al suo scavo indefesso, oggetti che gli serviranno per vivere, per continuare a scavare in quel ghiaccio che si rivela ogni giorno sorprendente. Troverà anche le pagine ingiallite e incollate dall’acqua di un vecchio diario che, pagina per pagina, gli rivelerà eventi fatali che riguardano la sua famiglia. Così il romanzo dell’eroe solo si tinge di noir, i misteri della valle sono svelati e lui non ha più motivi per restare nascosto, anche perchè perfino il ghiacciaio viene violato dal mondo esterno.

L’uomo si racconta e si confessa in uno scavo profondo dentro se stesso, come nel labirinto di ghiaccio: ci sono momenti eroici, quando l’intelligenza supera difficoltà incredibili, ma anche deliri, l’ossessione e la paranoia sono in agguato. 

Come tutti, avrei voluto lasciare un segno che mi distinguesse dalla soffocante omogeneità del mondo”. Così affida i particolari della sua vicenda a un sito “Nell’ultimo tentativo di affermare me stesso e la mia storia“. 

Il tema della solitudine che comprime ogni essere umano è centrale nel romanzo: oggi si rischia, chi più chi meno, di essere condizionati dai social, dai media, soli dietro uno schermo che fa barriera ai rapporti umani, o li limita. Ma è possibile sfuggire al mondo? Alla fine anche l’uomo del romanzo dovrà capitolare e arrendersi.

Tiziana Viganò

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