Gioco mortale – Tiziana Leone



Tiziana Leone
Gioco mortale
Golem
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L’uomo si girò e i loro sguardi si incrociarono per una frazione di secondo. Il tenente spalancò gli occhi e colpì la scrivania con un pugno facendo sussultare la ragazza che si voltò. Fu in quell’istante che Ray la riconobbe.
Una volta in una intervista a radio Montecarlo Giorgio Faletti alla domanda perché avesse scritto un thriller rispose che da lettore Io uccido sarebbe stato il romanzo che gli sarebbe piaciuto leggere. 
Nel suo “piccolo” Tiziana Leone, lettrice seriale e coordinatrice della conosciutissima pagina de I Thriller di Edvige, ha confezionato un lavoro letterario che a lei per prima come lettrice, molto probabilmente, sarebbe piaciuto leggere.  
C’è un killer in Gioco mortale che ammazza lasciando accanto alle sue vittime bigliettini enigmatici che la polizia e gli inquirenti poi dovranno decifrare se davvero intendono fermarlo. 
C’è un detective, Ray Hayes, che l’autrice affresca senza avere in mente nessuna persona reale, ma regalandole qualcosa di sé e soprattutto idealizzandolo a vero paladino delle donne.
C’è New York che per un lettore superficiale potrebbe sembrare una location inflazionata e scontata e invece è una città così vivida in tutti i suoi aspetti, vicoli, e quartieri da sembrare quasi un posto dove tutti i lettori siano andati. 
C’è la scrittura di Tiziana Leone che non è per nulla improvvisata, che si dipana in un ritmo perfetto e maturo, che fa dimenticare che, in realtà, si tratta di un’opera prima. 
Gioco mortale ha una grande bellezza data dai mille particolari che l’autrice incastra meravigliosamente nella narrazione e dall’essere fondamentalmente un romanzo corale dove, invece di concentrare l’attenzione esclusivamente sull’antagonismo tra il detective e il killer, la Leone fa in modo che Ray Hayes abbia “bisogno” di compagne di viaggio che possano sostenerlo, coadiuvarlo, rafforzalo nei momenti più bui di una complicatissima indagine; quelli in cui l’eroe buono della narrazione rischia di cedere sotto una pressione psicologia capace di portarlo alla pazzia. 
Il thriller di Tiziana Leone affascina e appassiona perché i lettori ha l’indiscutibile percezione che l’autrice abbia studiato parecchio prima di presentarsi a tutti loro con questo lavoro e che soprattutto chi scrive è una di loro, una lettrice attenta, appassionata, entusiasta del genere che mai avrebbe tradito la propria natura. 
E quindi correte in libreria a scoprire Tiziana scrittrice e regalatevi una lettura davvero buona. 

Antonia del Sambro

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